Continua la pressione esercitata dai Carabinieri Forestali del CUTFAA (Comando Unità Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare) nel contrastare i reati relativi al prelievo illegale dei materiali inerti dal letto delle fiumare e dei torrenti del territorio della provincia di Reggio Calabria.
I militari in forza alle Stazioni di Melito di Porto Salvo e Bagaladi, nel corso di un’operazione congiunta, hanno arrestato due persone, colte in flagranza di reato, mentre,servendosi di una motopala, prelevavano e caricavano su degli autocarri materiale inerte dal greto della Fiumara Amendolea, in agro del comune di Condofuri, in piena area demaniale. I due arrestati, S.T. di anni 38 residente a Condofuri e P.L. di anni 26 residente a Melito di Porto Salvo, entrambi operai incensurati, agivano per conto di un imprenditore della zona, M.A. di anni 49, operante nel settore della lavorazione e vendita di materiale inerte, che pertanto è stato denunciato a piede libero sia come mandante sia come ricettatore del materiale. Anche in questo caso le modalità del furto erano alquanto semplici: gli operai con l’ausilio della motopala prelevavano illecitamente il materiale dal letto della fiumara e lo caricavano direttamente sugli autocarri che si allontanavano rapidamente dalla zona. Entrambi i soggetti sottoposti a misura cautelare personale sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha già convalidato sia gli arresti siail sequestro della motopala, del valore di circa 70 mila euro.
Lo scavo incontrollato del materiale inerte dai fiumi, oltre a rappresentare la sottrazione indebita di bene demaniale punito pesantemente dal codice penale, costituisce un grosso rischio per le infrastrutture stradali e ferroviarie che le attraversano, poichél’abbassamento delle quote dell’alveo mina le fondamenta dei ponti con conseguenze a volte disastrose; inoltre il ridotto apporto di materiale solido alla foce dei fiumi accentua il fenomeno dell’erosione dei litorali, con tutte le conseguenze che è facile immaginare.
Inevitabile, quindi, sottoporre ogni intervento sui fiumi a rigorose procedure di valutazione e di controllo da parte degli enti preposti alla tutela del territorio; si invitano pertanto tutti cittadini a segnalare al 1515, numero di emergenza ambientale, ogni potenziale abuso.