Da giorni impazza oramai sul web la “Samara Challenge”, ossia una sfida tra ragazzi in cui è previsto che un giovane si travesta da Samara Morgan, protagonista del film horror The Ring, e vada in giro per la città a spaventare le persone, preferibilmente di notte. Tunica bianca, lunga parrucca nera con capelli che nascondono il viso, ed in alcuni casi anche un finto coltello. Lo scopo di questa “intelligentissima” challenge è quindi spaventare le persone e pubblicare sui social il video o le immagini, tentando di raccogliere il più alto numero possibile di like e visualizzazioni. Le reazioni ovviamente sono tante e diverse. I piu “adulti” quelli della generazione anni 90-2000 che, ricordano per bene il film e sono a conoscenza del personaggio, non si lasciano certo intimidire da quella che è una pessima imitazione di “Samara” alcuni ci ridono su altri, diventati ora genitori, si preoccupano per i figli piccoli. E poi appunto ci sono loro i “piccoli”, bimbi in età della fanciullezza, che non hanno la benché minima idea di chi possa essere Samara, ma sono soltanto spaventati per via dei continui video che anche i telegiornali ci propinano. Esistono però anche tanti anziani, i quali, molti vivendo da soli, potrebbero aver seri problemi, trovandosi davanti un “deficiente” (concedetecelo) che travestito da “un mezzo fantasma”, tenta di mettere paura agli altri. C’è anche ovviamente chi si fa una bella risata. Analizzando questo fenomeno, ci possiamo rendere conto di quanto le nuove generazioni non abbiano veramente un ca*** da fare. Lontani i tempi in cui l’obiettivo era quello di stare insieme e divertirsi, chiacchierando e mangiando una pizza, facendo si scherzi ad amici e conoscenti, ma riuscendo a capire i limiti da non oltrepassare…
In Calabria sarebbero state avvistate varie “Samare”. Nella piana di Gioia Tauro, si parla anche di avvistamenti a Rosarno, Melicucco e Polistena. Nessuna confermata.
A Voi tutti che, travestiti da Samara senza neppure sapere chi sia, tentate di avere popolarità, attenzione perchè qui da noi al Sud (come in molti hanno già fatto notare) qualche “vecchietta” anziché avere un infarto potrebbe cogliervi di sorpresa chiedendovi: “E tu i cu si fijja? A cu apparteni?”…
Giada Zurzolo