Riceviamo e pubblichiamo
“Una selva oscura che la diritta via era smarrita” è questa l’amara sensazione che si avverte quando si varca la soglia della sala consiliare del Comune di San Ferdinando. E’ per questo che i consiglieri di minoranza Costa e Oliva hanno disertato l’ultimo consiglio comunale. Una protesta pacifica e silenziosa, ragionata per attirare l’attenzione dei media e della società civile.
Era perfettamente inutile partecipare a un consiglio comunale convocato l’ultimo giorno utile dell’anno per l’approvazione del Bilancio di previsione del 2013. Un consiglio in cui avremmo assistito, ancora una volta, all’avvilimento delle istituzioni e alla solita patetica azione muscolare figlia di una tirannia terribile e paralizzante: tanto il bilancio, quel giorno doveva passare!
Era perfettamente inutile partecipare a un consiglio comunale delegittimato dai numeri, che non rappresenta più la volontà degli elettori e che non avrà mai più la maggioranza per poter svolgere il consiglio in prima convocazione, come in tutti i paesi normali. Un consiglio in cui molti punti non potranno mai essere passati, poiché neanche in seconda convocazione si raggiunge il quorum necessario stabilito dalla legge. A meno di forzature, di abusi, come sono già stati fatti e che abbiamo puntualmente segnalato alla prefettura.
E non si può neanche partecipare a un consiglio Comunale, campione della menzogna, dove il Sindaco e l’ Assessore alle Finanze “ non sapevano ”, che nei mesi scorsi, veniva imputata nel bilancio pluriennale la somma di Euro 3.280.668,35 per una gara per la gestione integrata dei rifiuti. Somma che avrebbe comportato un aumento della tassazione sui tributi comunali, ai danni dei cittadini stremati dalla disoccupazione e da una crisi sempre più stringente. Ora è facile addossare le responsabilità ad altri, defilarsi, tirarsi fuori, eppure non molto tempo fa, il sindaco dichiarava in una intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud, pubblicata in data del 18/10/2011 “ che aveva il pieno controllo su tutti gli uffici comunali, tranne su quello tecnico” (?).
Era disdicevole partecipare a un consiglio dopo che il sindaco, con la silenziosa condivisione di quel manipolo di consiglieri rimasti, invece di dare risposte sul piano politico ad una nostra lettera, ha sporto querela, secondo uno stile che appartiene solo ai regimi totalitari. Un sindaco, che sbagliando bersaglio ci attacca mentre svolgiamo onestamente e correttamente quel ruolo, universalmente riconosciuto, di consigliere di minoranza.
Ribadiamo che noi non strizzeremo mai l’occhio a questa amministrazione! E che i consiglieri di minoranza sono uniti, determinati e pronti ad accelerare le operazione di sgombro, per mettere fine a questo periodo oscuro che la nostra città sta attraversando.
I consigliere di minoranza
Salvatore Costa
Michele Oliva