La mutevole e difficile balneabilità delle nostre acque si traduce in danno economico per gli operatori turistici e diventa motivo di afflizione per cittadini e visitatori.
Essa è direttamente riconducibile alla sciatteria e ai comportamenti omissivi di Enti e Istituzioni che invece di vigilare e promuovere comportamenti virtuosi, mostrano indolenza e incuria verso il territorio e verso le esigenze e i diritti basilari dei cittadini.
San Ferdinando, trovandosi nella posizione fociva del fiume Mesima e pur essendo esente da colpe, è sensibile ai temi dell’ambiente e continua a produrre sforzi finalizzati a tutelare la salute dei cittadini e il loro bisogno di decoro ambientale.
Le cause sono da ricercare non soltanto nell’inquinamento del Mesima e del Vena, ma anche negli altri torrenti e fiumare presenti in zona, nelle opacità e inefficienze della depurazione e negli scarichi abusivi scaltramente mimetizzati.
Fin dal suo insediamento, questa amministrazione ha sollecitato un intervento organico che potesse consentire il recupero delle aree inquinate e la rinaturalizzazione delle acque.
Registriamo, ad oggi, un atteggiamento ancora negligente ed è per questo che, nell’annunciare lo sbarramento cautelativo del fiume Mesima e una serie di ricognizioni tramite drone , dichiariamo la nostra determinazione a perseguire i reati ambientali e a denunciare omissioni e inadempienze che non sono più tollerabili.
Continueremo a sostenere la necessità di un intervento sistemico ambientale su tutta la Piana, sollecitando la collaborazione degli altri Comuni e della Regione Calabria, consapevoli della urgenza di dare risposte collettive alle emergenze ecologiche ma consapevoli soprattutto che preservare e proteggere l’ambiente è dovere morale nei confronti delle nuove generazioni.
Amministrazione Comunale di San Ferdinando