Sanità al collasso nella Piana di Gioia Tauro- La proposta di “Città degli Ulivi”

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L’Associazione di ComuniCittà degli Ulivi” opera nel complesso contesto  della Piana di Gioia Tauro al fine di migliorare e implementare la condivisione di percorsi virtuosi necessari per ilrilancio sociale, economico, culturale e politico del territorio.

In questo senso, la costante e sinergica azione di stimolo messa in campo dai Sindaci, ben oltre i campanilismi o gli steccati di partito, ha consentito di raggiugere, nel tempo, risultati strategici e duraturiper la vita delle Comunità locali e il benessere dei Cittadini, singolio inseriti nei corpi intermedi interni al tessuto sociale.

PREMESSE

Tale premessa, sintetica quanto necessaria, vale come introduzione al presente documento, interamente dedicato al sempre attuale e delicato tema della Sanità. Una intenzione, nello specifico, condivisa dall’Associazione e voluta per avviare un confronto organico e proficuo con l’Ufficio del Commissario Ad Acta.

Una proposta concreta, ragionata e che intende dare respiro allepolicy in tema di salute per il territorio della Piana di Gioia Tauro.

Attualmente, alla strutturaspoke” di Polistena (Ospedale “Santa Maria degli Ungheresi”) vengono accostate attività ambulatoriali eunità operative nei plessi di Gioia Tauro, Palmi, Oppido Mamertina, Taurianova e Cittanova. Tutti nosocomi o ex nosocomi depotenziati o chiusi, ridestinati a ruoli minori e quasi inconsistenti rispetto alle esigenze del territorio.

Tuttavia, appare evidentemente come negli ultimi decenni siano cambiati scenario e contesto di riferimento e, dunque, anche le competenze di una Sanità sempre più riferimento per la popolazione locale, non più disposta ai viaggi della speranza o al turismo sanitario vissuto nei decenni scorsi.

La pressione dei cittadini sul circuito sanitario territoriale è possentee diversificata, mentre gli ospedali hanno perso gran parte della lorofunzionalità, annacquando la possibilità di “rispostaalla richiestadell’utenza: questo, va rfibadito, per precisa scelta gestionale da parte della Regione e delle Aziende Sanitarie Provinciali, anche alfine di integrare le prestazioni complessive con il supporto del soggetto privato.

I dati sullo stato dell’arte del Sistema Sanitario nella Piana di GioiaTauro raccontano di un collasso, spesso sottovalutato, che sicristallizza nell’indice insufficiente dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e nella carenza cronica di posti letto rispetto alle indicazioni nazionali in rapporto alla popolazione del bacino di riferimento.

Un quadro generale che si completa, in un terreno del tutto negativo, con la perniciosa situazione vissuta dall’ASP di Reggio Calabria, la cui condizione economica, gestionale e strutturale è gravementeemergenziale da ormai oltre un decennio. I debiti accumulati non sono più gestibilidilazionabili senza ulteriori sacrifici debilitantiper il servizio complessivo erogato all’utenza. Un servizio giàcarente e non all’altezza di un Paese moderno.

Gli enormi sforzi richiesti dall’emergenza pandemica, terribile e tral’altro ancora in atto, hanno aumentato la percezione generale dellecriticità diffuse, adombrando le tante e importanti eccellenzepresenti negli Ospedali e in tutto il circuito della Sanità Pubblicacalabrese e, nello specifico, reggina.

Proprio la crisi di sistema comportata dal Covid 19 ha ricordato atutti, a partire dalle Istituzioni, che

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