Sellia Marina (Catanzaro). I “baschi verdi” della compagnia di Catanzaro, coordinati dal comando provinciale, nell’ ambito di un normale controllo del territorio, hanno individuato, nell’agro di Sellia Marina, in località Cardusa, in una zona agricola destinata a coltivazione di agrumi, ulivi e pesche, un’area di circa 6 mila metri quadrati, sulla quale erano abbandonati rifiuti ingombranti e pericolosi. L’area è un tratto collinare discendente che culmina in un canale d’irrigazione, ai margini del quale vi erano pneumatici, lamierati metallici, amianto ed altri rifiuti comuni.
Dopo una approfondita ispezione i finanzieri hanno constatato che sul terreno non erano stati abbandonati solo rifiuti comuni e domestici ma anche materiali industriali vari, contraddistinti da una particolare tossicità: eternit, fusti adibiti al trasporto di combustibili e altri oli esausti e pneumatici i quali, in buona parte, risultavano essere stati bruciati insieme al liquido contenuto nei bidoni. Fattore, questo, indicativo dell’altissimo tasso d’inquinamento dell’area oltre al fatto che il terreno, saturo dei liquami e di altre scorie provenienti dai rifiuti, si presentava addirittura di un colore nero.
“Quello delle discariche abusive – spiegano i finanzieri – è un fenomeno purtroppo molto diffuso in Italia allorquando molte aziende, per poter smaltire gli scarti delle proprie produzioni in maniera più economica, preferiscono scaricare i propri rifiuti nelle campagne o nei fiumi invece di sostenere i tempi e i costi del normale iter di smaltimento, con dolorosi effetti non soltanto sul paesaggio, ma anche e soprattutto sulla salute delle persone che in maniera diretta e indiretta vengono a contatto con questi rifiuti”. Basti pensare a tutti quei casi prospettati, infatti, dalla cronaca e dalle statistiche del ministero della salute che delineano un aumento delle malattie tumorali e decessi proprio nelle zone particolarmente afflitte dal fenomeno.
Di particolare rilevanza il fatto che questa discarica abusiva si trovasse poi in una zona agricola a diretto contatto con un canale che irriga diversi campi della zona, col conseguente rischio che prodotti infetti possano essere trovati e consumati sulle tavole dei cittadini. Pertanto i militari hanno sottoposto a sequestro l’area e permettere alle autorità competenti di svolgere altri accertamenti sullo stato dei luoghi ed eventuali danni inflitti alle colture confinanti. Inoltre è stata depositata alla Procura della repubblica di Catanzaro una informativa a carico di ignoti per il reato di “attività di gestione e abbandono di rifiuti non autorizzata”.