“Noi ragazzi del Clan di Mesma del gruppo scout Rosarno 1, durante questo anno scout abbiamo deciso di intraprendere un percorso di formazione e conversione in ricordo delle vittime innocenti di mafia: volti, nomi, luoghi, storie di vita vissuta, di chi ha lottato contro la criminalità organizzata. Accompagnati da alcune testimonianze abbiamo organizzato durante l’anno, diversi momenti di riflessione, ponendo enfasi sulla, spesso dimenticata e sottovalutata, C di Agesci, dove la C sta per “cattolici”.
Uno dei momenti più intensi e riflessivi è stata la “Veglia RS” pensata e animata da noi giovani. Grazie ad essa, abbiamo dato voce alle donne e agli uomini, molto spesso dimenticate, che hanno perso la loro vita lottando per il valore della legalità. Tra i tanti, abbiamo raccontato le storie di Giuseppe Lucrezia, Giuditta Levato e del piccolo Cocò Campolongo.
Come scolte e rover che vivono Rosarno, durante le tappe di questo percorso, abbiamo puntato il faro dritto verso un monumento della nostra città, un uomo che ha speso la sua anima per il bene supremo della legalità e per l’amore verso il suo territorio, il prof. Giuseppe Valarioti, per tutti noi rosarnesi, Peppe Valarioti. Per tale ragione, ci siamo aperti anche alle altre realtà cittadine e territoriali, non soltanto parrocchiali o cristiane e, nel giorno della ricorrenza della sua morte, insieme ad altre associazioni, insieme alla famiglia e agli amici più intimi, abbiamo ricordato i momenti salienti del vissuto di Peppe, riportando le sue parole, raccontando la sua vita.
Sempre più consapevoli di quanto siano importanti i “piccoli” gesti, come cittadini attivi rispettosi della nostra Promessa Scout abbiamo partecipato con piacere al momento organizzato dal presidio di Palmi dell’associazione Libera. In particolare, abbiamo contribuito alla sistemazione di alcune piantine nell’aiuola dedicata a “Rossella Casini” da cui prende il nome il Presidio; un modo semplice ma significativo per tenere in vita la sua storia. “Sporcandoci le mani”, speriamo di aver funto da testimoni, affinché la memoria di Rossella e delle altre vittime non siano solo ricordo, ma un monito che spinga la cittadinanza ad agire.
A conclusione di questo percorso di riflessione, conoscenza, discussione e conversione, abbiamo organizzato una Veglia notturna di preghiera presso la Chiesa del Rosario a Rosarno, tenutasi il 19 Luglio 2022, proprio a 30 anni dalla strage di Via D’Amelio. Una veglia diversa, che sicuramente non è servita come passerella per chi di legalità e giustizia sa solo riempirsi la bocca. Essa, infatti, è nata con l’obiettivo di ricordare ad ognuno di noi il nostro essere cristiani e l’importanza del perdono e della conversione. Come ricorda spesso il nostro assistente ecclesiastico don Giovanni Rigoli “bisogna essere testimoni credibili del Vangelo rifiutando ogni sorta compromesso, genuflettendosi solo dinanzi al Cristo e mai di fronte al prepotente di turno”. A conclusione della Veglia di preghiera abbiamo recitato l’Ave Maria per la conversione di ‘ndranghetisti/e in Piazza Valarioti, dove è stata collocata simbolicamente, in una delle teche presenti in città, una copia del documento CEC “No ad ogni forma di mafia! Linee guida per un <sentire e agire comuni> del clero, dei consacrati, dei fedeli laici della Chiesa di Calabria”, una preghiera del vescovo S.E.R. Mons Francesco Milito per i familiari vittime di mafia e una preghiera del primo Sinodo diocesano “Camminare nella Verità”.