“In un’area dell’entroterra calabrese indicata tra le più povere del Paese, la nocciola, produzione d’eccellenza per la quale l’area è vocata, è diventata – grazie all’impegno dei sindaci, del Consorzio e delle Organizzazioni professionali agricole e della Regione, che segue con attenzione la vicenda attraverso il consigliere Mauro D’Acri – il simbolo di uno sviluppo dal basso, possibile e reale. L’iniziativa ‘Nocciola d’oro’ di domenica a Cardinale – afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco – che viene dopo l’assise nazionale delle cinque regioni italiane produttrici di nocciola svoltasi di recente a Torre di Ruggiero, costituisce un esempio virtuoso della capacità di fare rete fra enti locali, produttori, rappresentanze del settore e politica che, una volta ottenuti i risultati sperati, potrebbe essere indicato come esempio da seguire per altre realtà”.
Ancora Sculco: “Nell’attesa che il Governo presenti il promesso masterplan per il Mezzogiorno, il ‘tavolo tecnico’ di lavoro messo in piedi per la nocciola, è la dimostrazione che questa parte del Paese non sta con le mani in mano e che è capace di fare da sola e di inserirsi nei mercati con le proprie forze. Certo, adesso occorre l’impegno della Regione. Ma non ho dubbi che dinanzi a quanto il Consorzio per la nocciola sta facendo ed alle pressioni delle organizzazioni agricole e dei sindaci, sapremo tutti fare e fino in fondo la nostra parte. Grazie alla nocciola, simbolo per progetti di sviluppo eco-compatibili che attivano il protagonismo dei numerosi produttori dell’area (Cardinale, Simbario, Torre di Ruggiero, con potenzialità di sviluppo in tutti i comuni della Valle dell’Ancinale), si possono innescare processi di valorizzazione delle risorse naturali ed economiche, consentendo l’emancipazione del turismo enogastronomico. Ora – conclude Flora Sculco – attendiamo la velocizzazione del riconoscimento per la nocciola coltivata in Calabria come denominazione commerciale storica ‘Tonda Calabrese’, al fine di ottenere l’Indicazione Geografica Protetta, marchio comunitario necessario per preservare, anche con risvolti economici, un patrimonio genetico locale da tutelare perché fonte di biodiversità di notevole valore sociale, culturale oltre che scientifico. Alla Regione ho chiesto, attraverso una mozione, un articolato progetto di sviluppo, che metta la coltivazione del nocciolo in primo piano, favorendo la qualità del prodotto, allocando risorse per la realizzazione di nuovi impianti, nonché l’estirpo ed il reimpianto di quelli vecchi e non più produttivi, risorse per l’acquisto di terreni, miglioramenti strutturali, acquisto macchinari innovativi da utilizzare nelle diverse fasi della filiera; attivare le procedure per facilitare l’accesso al credito; complementarietà delle risorse e degli investimenti. Contiamo sui fondi del PSR, 2014-2020, per il rafforzamento della filiera corilicola, nei segmenti a monte e a valle della produzione, con incentivazione alle forme aggregate e piani specifici orientati alle esigenze degli operatori del sistema, comprese le misure di investimento strutturali inerenti la produzione, il condizionamento e la trasformazione. Bisogna rendere organici tutti gli interventi e coordinare manifestazioni promozionali sulla nocciola, sulle tecniche di lavorazione e di diffusione del frutto. I produttori e tutti coloro che hanno un ruolo in questa particolare vicenda, aumenteranno gli sforzi per favorire l’attività commerciale, anche attraverso la costituzione di strutture commerciali di secondo grado, faremo di tutto per stringere patti o gemellaggi con enti ed organizzazioni di carattere internazionale, nazionale, regionale e provinciali”.