È stato rapito e ridotto in fin di vita da un gruppo di 5 persone per un debito di affitto pari a 2.000 euro. La vittima un 38enne di Castro Gandolfo, è stato prima aggredito all’interno dell’abitazione e poi caricato su un’autovettura in direzione di una villetta isolata nel comune dei Castelli romani, dove ad attenderli c’erano altre due persone.
Qui gli uomini lo hanno sottoposto a ripetute violenze: calci, pugni e colpi con un bastone metallico, procurandogli una profonda ferita ad una gamba con un machete.
La vittima però, la mattina dopo, con la scusa di dover andare in bagno, dopo aver aperto il rubinetto dell’acqua per confondere il rumore dell’apertura della finestra, è riuscita a scappare per le campagne circostanti e a chiedere aiuto alla portineria di un comprensorio nella frazione “Laghetto”.
Immediatamente intervenuti i militari della locale Compagnia e del personale medico del 118 che ha soccorso la vittima in stato di shock, con volto gravemente tumefatto e con ferite diffuse per tutto il corpo.
Trasportato in ospedale è stato ricoverato in prognosi riservata, per traumi multipli del massiccio facciale, una lesione della gamba sinistra, la perforatura di un timpano, rottura del setto nasale e lesioni interne polmonari.
I carabinieri, dopo aver ascoltato la vittima, e dopo accurate indagini hanno individuato l’abitazione teatro delle violenze, rinvenendo e repertando il machete ancora sporco di sangue, vari fazzoletti di carta utilizzati dalla vittima per asciugarsi le ferite, mozziconi di sigaretta con tracce ematiche nonché un’asta per tende spezzata in più punti.
Poco dopo, i carabinieri hanno rinvenuto l’auto usata per trasportare il 38enne alla villetta. A seguito di incessanti ricerche, durate tutta la giornata, i carabinieri di Castel Gandolfo sono riusciti ad identificare il branco, e a scoprire che alcuni di loro avevano trovato rifugio in un appartamento, privo di campanello e di assegnatario, all’interno del complesso residenziale Serpentone a Corviale.
I 5, hanno un’età compresa tra i 35 e i 66 anni, e già con precedenti. Sono accusati di sequestro di persona, tentata estorsione, rapina aggravata, lesioni personali aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. Sono stati sottoposti a fermo e associati in varie Case Circondariali del territorio nazionale. La Procura della Repubblica di Velletri ha richiesto ed ottenuto la convalida del fermo dal Gip dell’omonimo Tribunale che nei confronti dei 5 indagati ha disposto la misura cautelare in carcere.