Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, stanno dando esecuzione ad un provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale,che dispone l’applicazione della misura patrimoniale del sequestro di beni – per un valore complessivamente stimato in circa 7 milioni di euro – riconducibili ad un imprenditore di Rosarno ritenuto vicino alla nota cosca di ‘ndrangheta che fa capo alla famiglia “PESCE”.
La figura criminale del proposto, esponente di spicco della citata consorteria criminale ed inserito nel tessuto criminale rosarnese senza soluzione di continuità a partire già dagli anni ’80, è emersa, da ultimo, nelle operazioni di polizia denominate:
Per tali condotte il proposto – allo stato del procedimento e fatto salvo il successivo e definitivo accertamento delle responsabilità – è stato rinviato a giudizio per i reati di associazione di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso.
In relazione alle risultanze delle attività di cui sopra, la locale Direzione Distrettuale Antimafia – sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – ha delegato il Nucleo Polizia Economico Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico-patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti del citato professionista, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.
Sul punto, una volta documentata la pericolosità sociale, l’attività in rassegna ha consentito di ricostruire, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente ed indirettamente nella disponibilità del proposto, il cui valore sarebbe risultato decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Su queste basi, con il provvedimento in esecuzione, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito – ha decretato l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell’intero compendio aziendale di 1 cooperativa agricola formalmente intestata a prestanome, comprensivo di 2 terreni e di 1 immobile adibito ad uso commerciale/industriale, 4 fabbricati ubicati tra Rosarno e Tropea, 1 autovettura, nonché tutti i rapporti bancari, finanziari e relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in circa 7 milioni di euro.
L’attività di servizio in rassegna, frutto di una sinergica collaborazione tra Forze di Polizia, efficacemente coordinate dalla Procura Distrettuale reggina, testimonia l’elevato livello di attenzione rivolta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e favorire la libera concorrenza, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità, tutelare la sana imprenditoria ed assicurare la trasparenza e la sicurezza economico finanziaria.