Pierpaolo Sileri, Sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus.
Sileri ha commentato le nuove regole decise ieri in Consiglio dei Ministri, in particolare quei provvedimenti relativi alla scuola che vedono una differenza tra gli under 18 vaccinati e non. “Non c’è nessun obbligo per i vaccini ai bambini – precisa Sileri – non c’è nessuna imposizione. Il vaccino va a proteggere i nostri piccoli ed offre quei vantaggi che fanno si che possa evitarsi una forma della malattia, anche grave. Io non avrei dubbi a vaccinare anche i miei figli che hanno meno di 5 anni. Lo dico da medico ma anche mia moglie, che medico non è, mi chiede tutte le settimane quando sarà possibile vaccinare i nostri figli.
Non c’è discriminazione con la scuola tra vaccinati e non? “Verranno apportate progressive migliorie a ciò che è stato stabilito, parametrandoci alla circolazione virale. Credo che oggi si stia spingendo per togliere le restrizioni. Progressivamente si tornerà ad una completa normalità ma va fatto per gradi”.
“Oggi abbiamo già delle date e presto anche un calendario. Così come abbiamo fatto nel mese di maggio e giugno 2021 quando abbiamo riaperto, la stessa cosa accadrà adesso con un anticipo rispetto a quello che erano le aspettative. Questo ce lo permettono un virus meno cattivo, specialmente per quelli che sono i vaccinati, ed il fatto che c’è l’85 % di vaccinati ed il 60% con terza dose. Possono essere quindi anticipate norme e questo vale anche per la scuola. Quello che viene fatto oggi non vale per sempre”.
Arrivano buoni segnali in vista di una gestione endemica del virus: “Vogliamo gestire questa fase rimuovendo molte delle restrizioni che abbiamo. Sarà più basso il peso sanitario del virus. I posti occupati in terapia intensiva continuano a scendere ed arriveranno ad un numero facilmente gestibile, che consentirà di riprendere tutte le attività sanitarie normali. Quello significa anche lo stop alle mascherine all’aperto”.
È possibile rivedere le modalità di accesso negli ospedali per i parenti dei ricoverati, specialmente quelli che non hanno il covid? “Sarà un atto dovuto normalizzare tutto questo. Lo si potrà fare quando la circolazione del virus sarà più bassa ed uniforme sul territorio. A volte però anche l’estremizzazione di quelli che sono i controlli pesano. Episodi tristi come quello di una donna bloccata al Pronto Soccorso perché senza Green Pass. Serve uniformità e semplicità delle regole: serve togliere burocrazia rendendo tutto più semplice. Questo migliorerebbe o eviterebbe questi eventi eccessivi, estremi e drammatici”.