Sinistra per Rosarno: il problema di Papasidero è che non abbiamo voluto lui come padrone

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Riceviamo e pubblichiamo

Fino ad oggi siamo stati zitti ad ascoltare ed a subire i continui attacchi e le offese personali, non certo politiche, elargite sia in modo diretto che indiretto, frutto di una tela magistralmente ordita, basata sul plagio di chi non riesce ad  autodeterminarsi se non passando dal vecchio guru, il quale crede e spera ancora di potersi ergere a paladino della sinistra posando in delle foto con amici la cui età media non scende sotto i 65 anni e rivolgendo attacchi a chi è riuscito in questa totale disfatta di una classe politica obsoleta e vecchia nei modi, nel comportamento e nel linguaggio, a mantenere viva una speranza, anche a sinistra.

Il problema di Papasidero e compagnia, oggi sta proprio nel fatto che i compagni di SxR non hanno voluto lui come padrone perché di padroni non ne hanno mai avuti , ne mai ne avranno, perché nascono liberi e liberamente hanno sempre fatto le loro scelte.

Questo ci ha portati ad andare spesso anche contro corrente e contro chi, per il solo fatto di sedere dai tempi della rivoluzione di ottobre in consiglio comunale e nella Casa del Popolo” pretendeva di poter dettare a proprio piacimento l’agenda politica portando anche questa volta ad una disfatta più totale. Ecco allora la pretesa di andare a fare una lista con Forza Italia, portando la questione sul piano personale dei singoli appartenenti o possibili candidati di questa forza politica, per noi rispettabilissimi concittadini e avversari leali, ma con la quale, nessun accordo poteva essere realizzato sul piano politico, per ovvie ragioni di appartenenza ad aree diverse.

Si assuma piuttosto la chiara e netta responsabilità della continua fuga dei tanti giovani che si sono affacciati in questa area politica, ai quali è stato sempre prontamente tolto ogni spazio ed ogni possibilità.

Come  fece per esempio in occasione della candidatura del compagno Peppe Scandinaro alla provincia, avvelenando un’intera area politica e facendo una candidatura di circa 100 voti con il suo giocattolo dell’epoca, sel, al solo scopo di compromettere la quasi sicura elezione di Scandinaro e potremmo andare avanti con altri fatti.

E in questo quadro torbido si incastona anche la proposta di candidatura a Sindaco del compagno Bottiglieri, che  era fine a se stessa e se possibile utile alla sua disfatta definitiva, in modo da togliersi con un raggiro politico tipico di un’epoca ormai finita, gli ultimi giovani rimasti a intralciargli la strada, “alla faccia” del suo amato motto “AVANTI I GIOVANI”.

Stia tranquillo anche sul fatto che non moriremo “democristiani”, tanto per parlare di coerenza,  basti a tal proposito ricordare le sue esperienze negli anni ’80, come vicesindaco e assessore in alcune amministrazioni che non erano certo a guida del glorioso pci, fossero magari servite quelle esperienze a sdoganare aperture politiche future?????Magari no, se a sedere dove si decide il futuro del paese lui non c’è!

Infine la “Casa del Popolo” e il nome a cui è intitolata, lo preghiamo affinché questi non vengano tirati in continuazione in ballo a sproposito, rassicurandolo del fatto che noi non ritorneremo, poiché non ce ne siamo mai andati, anzi ne siamo i degni rappresentanti, insieme a tanti altri amici e compagni che in questo cammino ci stanno sostenendo, viva la sinistra allora e a differenza di Papasidero noi invitiamo ad andare a votare, perché il diritto al voto è pieno di sangue versato e va sempre rispettato ed esercitato, specie quando c’è chi mantiene viva la memoria nel segno della storia con uno sguardo aperto verso il futuro.

                                                               Antonio Bottiglieri e Giuseppe Scandinaro

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