SIPPE, sanatoria (PORCELLUM) dei distaccati nei palazzi del potere? NO, GRAZIE!

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Riceviamo e pubblichiamo

Qualcuno pare abbia avuto il coraggio di sostenere che sia possibile conoscere il dato reale degli organici della polizia penitenziaria solo dopo aver fatto una bella sanatoria per tutto il personale attualmente distaccato nelle sedi extra moenia, cioè nei comodi uffici dei palazzi del potere del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ritengo – dichiara Alessandro De Pasquale, segretario generale del Si.P.Pe., che il quadro reale degli organici sarà chiaro solo facendo rientrare in sede (cioè nelle carceri) tutti i poliziotti penitenziari che per “grazia ricevuta” svolgono dei servizi non istituzionali nei predetti palazzi. È semplicemente un principio di civiltà giuridica – continua De Pasquale – e non un pregiudizio verso chi gode di privilegi. Oltretutto, visto che le assegnazioni al DAP “traboccano”, un’eventuale sanatoria non consentirebbe, a chi da anni lavora in galera, di chiedere attraverso una normale e trasparente procedura, il tanto ambito trasferimento presso il DAP per svolgere più serenamente i compiti istituzionali e scongiurando anche un potenziale stress lavoro correlato. Ci vuole coraggio nel chiedere la sanatoria riservata a tutti i distaccati che lavorano nei bei palazzi dove tutto profuma. Si propone – conclude De Pasquale – di stabilizzare chi, senza titolo, ha avuto santi in paradiso a danno di migliaia di poliziotti penitenziari che da anni aspettano il loro turno.

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