Sprar a Rosarno, la cooperativa ProAlter 2000: Poteva essere l’occasione per cambiare marcia

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In seguito all’intervista al Sindaco di Rosarno, Avv. Giuseppe Idà, pubblicata in data 02 luglio sulla stampa locale, ed avvertendo, al contempo, l’esigenza di fare chiarezza sui fatti accaduti nel territorio del Comune di Rosarno, la Soc. Coop. Soc. ProAlter2000 rende noto quanto segue:

In data 18.12.2015, la Coop.ProAlter 2000 rispondeva alla manifestazione di interesse a partecipare alla co progettazione, organizzazione e gestione di servizi finalizzati all’accoglienza nella rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) pubblicata dal Comune di Rosarno e relativa alla ripartizione delle risorse iscritte nel Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo (FNPSA). In data 29.12.2015, presso i locali del Comune, avveniva la procedura di selezione attraverso la quale la Coop. ProAlter2000 risultava ente aggiudicatario. A partire da quel momento, iniziava la fase di co progettazione con l’Ente Locale, nel corso della quale venivano individuati n. 5 immobili destinati ad abitazione di tipo civile, al fine di ospitare n. 23 beneficiari (nello specifico, 4 nuclei familiari e 5 uomini singoli) per un massimo di 6 mesi a famiglia. Parallelamente, nell’ottica di operare in modo integrato con il territorio, la Coop. ProAlter2000, invitava le associazioni della città ad un confronto sulla progettazione in corso. In data 30 maggio 2016, attraverso Decreto Ministeriale, veniva pubblicata la graduatoria dei Progetti ed il Comune di Rosarno, si classificava al 24 posto sui 221 comuni partecipanti, primo tra i comuni del mezzogiorno di Italia.

È invece relativa a questi ultimi giorni la notizia della probabile apertura di un non meglio classificato “centro per extracomunitari” presso i locali dell’ex liceo scientifico di Rosarno. Una scelta dalla quale ci dissociamo inequivocabilmente e nella quale non siamo coinvolti a nessun titolo.  Condividiamo perciò  la scelta dell’Amministrazione di negarne l’autorizzazione. Al contrario, riteniamo che la popolazione di Rosarno non possa essere abbandonata a se stessa e che, parallelamente, la popolazione straniera meriti di poter vivere in condizioni dignitose che certamente non sono oggi garantite. La funzione socio- politica dello SPRAR risponde a queste ultime esigenze (come già avviene in più di 400 comuni in tutta Italia), proponendosi come modello di accoglienza alternativo a quello esistente. Il sistema SPRAR ha infatti il compito di favorire percorsi di “accoglienza integrata” imperniati su diritti e doveri, responsabilità e opportunità, in una visione di relazione reciproca tra chi arriva nel nostro paese e chi si prepara ad accoglierlo. Il progetto SPRAR si basa infatti sull’accoglienza diffusa fatta di piccoli numeri, tali da poter garantire, da un lato, standard di accoglienza dignitosi, dall’altro, un’importante ricaduta sul territorio ospitante, creando opportunità di lavoro per i giovani rosarnesi spesso costretti ad abbandonare la propria terra, ed incentivandone l’economia locale attraverso l’acquisto sul territorio di tutte le foniture relative alla gestione del progetto. Un progetto, tra l’altro, senza alcun onore finanziario per l’Amministrazione. Certamente lo SPRAR avrebbe dunque rappresentato una sfida importante per le istituzioni locali e la società rosarnese che da anni si batte per ricevere una risposta strutturata all’”emergenza” immigrazione da parte di chi di competenza. Una scelta coraggiosa, indubbiamente, ma necessaria in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Evidentemente, una realtà così piccola come quella che avrebbe dovuto essere lo SPRAR, non avrebbe potuto, da sola, risolvere la così detta questione immigrazione a Rosarno, legata anche e soprattutto a ben altre dinamiche, ma avrebbe potuto rappresentare l’inizio di un agire diverso e, senz’altro, essere un presidio legale costante. Poteva essere l’occasione per cambiare marcia, per dire no all’accoglienza fatta di tendopoli, centri di prima accoglienza e container, e sì ad una seconda accoglienza dignitosa, fatta di corsi di alfabetizzazione, tutela legale, possibilità di tirocini formativi.

Tuttavia, con rammarico, solo pochi giorni prima dell’avvio ufficiale del progetto, apprendiamo della mancata volontà a procedere alla firma della Convenzione da parte dell’Amministrazione Comunale, intenzionata a revocare un progetto già approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno. Sorprende, inoltre, che sia stato negato il principio della continuità amministrativa tra l’Amministrazione precedente, peraltro costituita da Commissari Prefettizi, e l’Amministrazione in carica. Rimane da chiedersi se la ragione che ha portato a questa decisione possa davvero essere rappresentata dall’impatto di 23 persone sulla tensione sociale attualmente in atto. Amareggiati, ringraziamo tutte le persone di Rosarno che insieme a noi avevano accolto questa sfida e riteniamo che il dietrofront dell’Amministrazione Comunale sullo SPRAR rappesenterà la sconfitta del tentativo, seppur difficile e complesso, di cominciare a individuare strumenti e strategie alternative a quelle fallimentari finora messe in campo.

Società Cooperativa Sociale Pro Alter 2000

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