La Chiesa del Rosario, la più antica della città, torna ad essere al centro dell’interesse culturale di chi l’ha potuta ammirare nella centralissima Piazza Italia.
Una nuova proposta per la sua riqualificazione e il suo riutilizzo sta circolando da ieri sul noto social network Facebook.
L’autore della nota, intitolata <<Per la rinascita dei pochi beni culturali di Taurianova. Per la riqualificazione di Piazza Italia>> e molto apprezzata dal popolo cibernauta, è il prof. Michele Maduli, storico segretario cittadino del Pci (e precedentemente leader del Psiup) che da molti anni vive a San Benedetto del Tronto.
Il professore nel suo scritto inizia parlando di un articolo letto sul quotidiano “Repubblica”, del 6 gennaio, dove si relazione in merito all’aumento, in Europa, degli edifici ecclesiali dismessi e ne riporta i dati: 1600 in Olanda, 20 l’anno in Gran Bretagna, 200 in Danimarca, 515 in Germania. Dopodiché spiega che anche l’Italia non è immune da questo fenomeno e che la nota testata giornalistica puntualizza come <<Le vecchie chiese vengono trasformate in officine, teatri, atelier, consigli d’amministrazione, alberghi di lusso>>.
Fatta questa premessa il prof. Maduli ricorda <<La chiesa più antica della mia città, Taurianova, è la Chiesa del Rosario, ricostruita dopo il terremoto del 1783. E’ stata chiusa credo negli anni ’60 del secolo scorso ed oggi credo sia sconsacrata>>, e lancia la sua proposta di <<andare alla dismissione dell’edificio riqualificandolo a nuovo uso. Ne parlo con tutto rispetto, anche in ricordo degli anni trascorsi come chierichetto, quando la chiesa era ancora viva e vegeta. L’edificio è al centro di Taurianova, in Piazza Italia ed è stato più volte restaurato>>. Lo stesso poi aggiunge una breve descrizione della detta chiesa facendo leva sui propri ricordi e sulle proprie conoscenze storiche <<Sulla bella facciata settecentesca cresceva, sino a qualche anno addietro, un robusto olivastro. L’interno, a navata unica, è stato rimaneggiato; l’abside ha perso la copertura a cupola ed è subentrata una copertura coerente con il resto della chiesa. Ricordo qualche quadro alle pareti e delle statue (tutte ormai sottratte). (Rimando per maggiori informazioni alla voce dedicata alla Chiesa su Wikipedia). Accanto alla Chiesa sorgeva un edificio settecentesco (piano terra e primo piano) adibito un tempo a monastero>>. Ancora il professore aggiunge <<Oggi, causa l’ignavia del Comune e del Banco di Napoli che ne ha acquisito una parte, l’edificio originario appare mutilato e orrendamente trasformato. La responsabilità degli amministratori del tempo (anni ’50 del secolo scorso) fu quella di non avere acquisito il palazzo al patrimonio comunale (si era pensato di trasferirvi la sede municipale ma, poi, il progetto sfumò per rivalità di quartiere). Ancora più grave fu la responsabilità del Banco di Napoli che decise di demolire il primo piano e di utilizzare solo il piano terra (rivestito da orribili marmi) per la propria sede. Di originale rimangono il bel portone di ingresso e il pozzo all’interno del cortile. Nel tempo alcuni privati (con la chiara acquiescenza degli organi comunali) hanno costruito degli appartamenti al primo piano residuale e all’interno del cortile>>.
A tal punto Michele Maduli lancia la sua proposta <<A mio giudizio è venuto il tempo di procedere ad una riqualificazione dell’intera area. Tre i punti di un progetto che spero trovi la disponibilità dei vari attori.
Anzitutto, si pone, a mio giudizio, il problema della riqualificazione della Chiesa (vedremo in seguito come), In secondo luogo la riqualificazione dell’intero palazzo che andrebbe riportato agli antichi splendori. In terzo luogo il recupero delle aree interne>>.
Infine il prof. Maduli conclude facendo un elenco dei responsabili del degrado del complesso sacro-monumentale e dei principali attori che si possono muovere per la sua riqualificazione dettandogli le ultime linee-guida <<I principali imputati sono, come è noto, il Banco di Napoli, il Comune di Taurianova, i vari palazzinari che hanno lordato le opere d’arte. Indico soltanto una traccia che potrebbe essere sviluppata in loco dai giovani, dalle forze politiche, dai circoli e dalle associazioni, dai tecnici. La Chiesa dismessa va preservata nella sua bellezza; può essere utilizzata in maniera nuova (auditorium, biblioteca, pinacoteca, museo ecc.). Nel progetto di riqualificazione dovrebbero essere coinvolti finanziariamente il Banco di Napoli (oggi Gruppo Sanpaolo IMI) e il Comune>>.
Gaetano Errigo