Trasporti. U.Di.Con: Paese diviso, serve una spinta al Sud

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“Non sorprendono sicuramente i risultati presentati nell’ultimo rapporto sulla situazione dei pendolari italiani, perche’ quotidianamente denunciamo i disagi che i viaggiatori riscontrano sui mezzi di trasporto pubblici; cio’ su cui bisogna riflettere attentamente e’ la motivazione che sta alla base di questa netta differenza tra i servizi eccellenti di cui possono usufruire al Centro-Nord, e la  scarsa qualita’dei servizi al Sud che mette in evidenza lo scarso interesse mostrato in primis dalle istituzioni che hanno investito e potenziato soprattutto una parte del Paese” interviene con queste parole il Presidente Nazionale dell’Unione per la difesa dei consumatori, Denis Nesci.

Un Paese diviso a meta’, una linea rossa impercettibile all’altezza di Salerno che traccia il confine tra coloro che viaggiano ad alta’ velocita’ e chi, nonostante le bellezze della propria terra, deve fare quotidianamente i conti con disagi legati a ritardi, convogli vecchi e sporchi che a malapena rispettano i requisiti qualitativi minimi che dovrebbe garantire il trasporto pubblico.

I dati diffusi nell’ultimo rapporto Pendolaria 2015 sembrano confermare l’idea di una divisione tra viaggiatori di serie a e serie b, come piu’ volte denunciato dall’U.Di.Con: bisogna infatti valutare alcuni aspetti che, d’altronde, sono sotto gli occhi di tutti i pendolari, a partire proprio dal riutilizzo sempre piu’ frequente di treni che, dopo aver viaggiato per diversi anni al Nord Italia, vengono magicamente  utilizzati al Sud per sostituirli ai vecchi, con la conseguenza che al Nord si continua a viaggiare su mezzi nuovi e al Sud continua a prevalere la regola della spending review e del riciclo.

Un secondo elemento fondamentale riguarda i tagli al servizio ferroviario regionale che ha colpito maggiormente la Basilicata, Calabria e Campania e che diventa quanto mai emblematico alla luce del fatto che solo ogni giorno i treni regionali che circolano tra Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono meno di quelli della sola Lombardia (1.738 contro 2.300)

“L’obiettivo principale in tema di infrastrutture e trasporti che dovrebbe essere non dico raggiunto, ma almeno avviato quest’anno, e’ il potenziamento del trasporto ferroviario al Sud, con investimenti consistenti per l’acquisto di nuovi treni, oltre naturalmente – continua il Presidente Nesci – all’ultimazione dell’autostrada A3, senza questi due interventi non potremmo mai essere un Paese unito che garantisce agli italiani gli stessi diritti”.

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