Dalla recente assemblea regionale di SEL apprendiamo che, nella foga di assumere il ruolo di avvocato difensore di Mario Oliverio, SEL in Calabria ha perso totalmente la bussola dell’orientamento, in riferimento alle vicende regionali che, ovviamente, non possono essere disgiunte da quelle nazionali.
I dirigenti di SEL affermano che io avrei aperto “una polemica su questioni che erano già tutte presenti al momento delle elezioni.”
Bene. Ai dirigenti di SEL, mi permetto di fare osservare come rispetto ad otto mesi fa in Calabria si è aperta un’altra stagione, è cambiato il mondo nella politica e nella società. Nulla è più come allora.
Chi non riesce a leggere la realtà e le novità che sono intervenute evidentemente è rimasto indietro, ancorato com’è a schemi superati che sono solo autoreferenziali.
Otto mesi fa anche noi abbiamo sostenuto Oliverio. Ci eravamo illusi, pensando prima di tutto alla Calabria, che con Oliverio si potesse percorrere il cammino del cambiamento.
Purtroppo, l’esperienza di questi mesi, non solo la composizione della Giunta, ci dice che la strada imboccata va nella direzione opposta del cambiamento ed è caratterizzata da comportamenti arroganti e tracotanti e da logiche ispirate a continuismo, trasformismo e immobilismo.
In particolare, ricordiamo agli smemorati compagni di SEL solo alcuni dei fatti più gravi:
1) l’elezione, su proposta di Oliverio, di un Presidente del Consiglio Regionale già rinviato a giudizio;
2) l’inciucio orchestrato da Oliverio con l’NCD e FI per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza all’inizio della legislatura;
3) la nomina da parte di Oliverio di una minigiunta regionale con la presenza di personaggi chiacchierati e presenti nelle carte delle indagini della magistratura e dalla quale fin dall’inizio aveva preso le distanze l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta con il suo clamoroso rifiuto di entrare a farne parte;
4) la caduta rovinosa della minigiunta e l’ulteriore coinvolgimento del Presidente del Consiglio Regionale;
5) le concrete politiche di governo praticate in tutti i campi della vita regionale dalla sanità ai rifiuti, dal lavoro ai trasporti, dall’urbanistica all’ambiente, dall’agricoltura alla scuola, dalla gestione delle risorse idriche alla programmazione e gestione dei fondi strutturali europei, ecc., sono state assolutamente inadeguate quando non si sono rivelate sbagliate e contrarie agli interessi dei calabresi.
A tal proposito, la denuncia fatta nei giorni scorsi dall’on. Angela Napoli è istruttiva sull’inefficienza e l’inerzia del governo regionale.
Ebbene, di fronte a questi fatti precisi e clamorosi come possono affermare i dirigenti di SEL che la mia polemica è su questioni già tutte presenti al momento delle elezioni ?
La verità è che noi siamo totalmente liberi e non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco, non abbiamo nessuna sudditanza e nessun vincolo di obbedienza, non siamo a libro paga di nessuno e non siamo alla ricerca di incarichi e prebende.
Ma non basta, in aggiunta, ricordiamo anche alcune altre cose che in questi mesi sono capitate: la più grave di tutte è avvenuta quando inopinatamente, durante la campagna elettorale per le recenti elezioni comunali, il segretario regionale di SEL e l’ex Sindaco di Lamezia Terme si sono presentati a Polistena insieme agli esponenti regionali del PD per dare la benedizione e il sostegno alla candidatura PD-SEL contro il sindaco Michele Tripodi, espressione del Partito Comunista d’Italia (sappiamo tutti com’è andata a finire, con la schiacciante vittoria di Michele Tripodi con oltre il 57 % dei voti e il totale naufragio dell’alleanza PD-SEL che è arrivata terza su tre con appena l’11 %).
A conti fatti probabilmente l’ex sindaco di Lamezia avrebbe fatto meglio a impegnare il suo tempo e il suo impegno nella campagna elettorale di Lamezia Terme, visto che il risultato del voto in quella città, dopo dieci anni di sindaco, non è stato certo lusinghiero poichè è stata consegnata alla destra la quarta città della Calabria.
E, infine, otto mesi fa non sapevamo che il nostro voto ad Oliverio sarebbe servito per far sì che il Segretario Regionale di SEL diventasse, su input di Oliverio, il capostruttura del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente.
Se i dirigenti di SEL sono contenti di tutto questo ce ne faremo una ragione. Certo, è assolutamente incomprensibile questa anomalia di SEL in Calabria che fa il reggicoda del PD, mentre in Italia, SEL è chiaramente collocata all’opposizione del PD e del governo Renzi.
Noi comunisti abbiamo lavorato per un reale e profondo cambiamento e non certamente per la prosecuzione delle peggiori pratiche politiche che minano alle fondamenta la credibilità e la fiducia nella politica.
Ai dirigenti SEL diciamo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e non c’è peggiore cieco di chi non vuol vedere.
Non ce li siamo inventati noi il malcontento generale e la grande delusione che attraversa trasversalmente tutta la società nei confronti di Oliverio e del suo governo assolutamente inadeguato alla gravità dei problemi calabresi.
Per questo oggi diciamo con chiarezza e senza equivoci che il Presidente Oliverio potrà continuare ancora, tentando di sopravvivere a se stesso, ma il giudizio dei calabresi lo ha già condannato senza appello. Quando se ne renderà conto e ne trarrà le conseguenze, sarà sempre troppo tardi.
Per la Calabria e per i calabresi prima questo avverrà e meglio sarà per tutti.
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PCdI
Michelangelo Tripodi