Domenica 20 settembre il popolo greco sarà chiamato alle urne per le elezioni politiche anticipate.
Si tratta di un appuntamento di grande importanza, anche se, dopo la recente sbronza mediatica che ha contribuito ad isolare e umiliare la Grecia, è calato il più totale silenzio sulla vicenda greca.
Dopo il referendum del 5 luglio che aveva detto una parola chiara con il 63% di NO/OXI alle politiche europee del rigore e dell’austerità che con i famigerati memorandum avevano affamato e impoverito il popolo greco e dopo che Alexis Tsipras è stato costretto a firmare un nuovo memorandum, in continuità con i precedenti che avevano avuto l’appoggio del Pasok e di Nuova Democrazia, e certamente in aperta contraddizione con il programma elettorale con cui Syriza era andata al governo quando nel gennaio scorso aveva chiesto il voto e la fiducia degli elettori greci, le elezioni del 20 settembre rappresentano un punto di svolta nella lotta più generale che in Europa va condotta con sempre maggiore forza e determinazione contro la troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europe e Fondo Monetario Internazionale) e contro i governi europei, come il governo Renzi, che all’insegna di selvagge politiche neoliberiste, basti guarda al Jobs act e
alla buona scuola, portano avanti un’aggressione continua e senza limiti ai diritti fondamentali dei cittadini, allo Stato Sociale, al diritto al lavoro e alla democrazia.
Il risultato delle elezioni greche non sarà quindi senza conseguenze e senza ricadute e richiede la massima attenzione e mobilitazione democratica.
In tal senso ritengo sia di grande valore e fortemente significativa la scelta compiuta dal Sindaco della città di Gioia Tauro Giuseppe Pedà e dall’Assessore alla cultura Francesco Maria Toscano di essere presenti ad Atene nel giorno delle elezioni.
Personalmente condivido questa scelta e le sue motivazioni e anch’io ritengo importante che domenica prossima in Grecia si affermino le forze della sinistra, che vanno dall’Unione Popolare al Partico Comunista di Grecia, che si battono contro tutti i memorandum, ivi compreso quello di Tsipras.
Sono altresì, convinto che sia necessario ed urgente dare corpo alla proposta che è stata avanzata di creazione di un fronte ampio di forze e soggetti che in Italia ed in Europa, sulla base di un’analisi comune della crisi e delle sue cause, intendono lottare per un’Europa davvero libera, democratica e solidale, svincolata dalle catene di un capitalismo selvaggio che massacra i popoli e cancella diritti e democrazia.
Non c’è dubbio che questo è il posto che devono occupare i comunisti per essere i protagonisti della costruzione di questa nuova Resistenza democratica per l’oggi ma, soprattutto, per il futuro.
IL
SEGRETARIO REGIONALE DEL PCdI
MICHELANGELO TRIPODI