Il sindaco metropolitano Falcomatà ha nominato il vicesindaco metropolitano nella persona di Riccardo Mauro: si tratta di una decisione stucchevole che rappresenta un’arrogante e inaccettabile concezione del potere che offende profondamente la città e i reggini.
La decisione di Falcomatà costituisce un nuovo tassello di una vera e propria gravissima “amicopoli” reggina nei confronti della quale tutti i cittadini devono reagire con sdegno e indignazione.
Infatti, Riccardo Mauro è uno dei colleghi dello studio legale del sindaco Falcomatà, nel quale, è bene ricordare, vi è anche l’assessore comunale al bilancio Armando Neri.
Pertanto, al di là di qualsiasi ulteriore valutazione, la nomina di Mauro a vicesindaco metropolitano è oggettivamente e macroscopicamente inopportuna.
Una seria concezione etica e morale della cosa pubblica avrebbe opportunamente consigliato, proprio in virtù dei rapporti e degli intrecci di natura personale e lavorativa, la non commistione tra le due attività al fine di evitare la sia pur minima ombra o minuscolo dubbio.
Infatti, per eludere alla radice qualsiasi giustificata critica, un qualunque amministratore, serio e degno di tal nome, non avrebbe neanche minimamente pensato di nominare ai vertici di un’istituzione pubblica un suo strettissimo amico personale e collega di studio.
Ma, evidentemente, il fallimentare sindaco Falcomatà, novello unto del Signore, pensa che tutto può e al quale tutto è ammesso, senza alcun limite o nessun ostacolo.
E’ del tutto ovvio che non possiamo accettare la puerile giustificazione secondo la quale si scelgono le persone in base ai rapporti di fiducia personale.
Proprio il vincolo fiduciario ha rappresentato la patetica giustificazione-alibi addotta da squallidi personaggi coinvolti nelle tante “Parentopoli” o “Amicopoli” del nostro disgraziato Paese.
L’arrogante nomina di Mauro rappresenta, nella sua limpida sfacciataggine, una nuova certificazione dell’arroganza e della tracotanza del fallimentare e impopolare sindaco Falcomatà che, chiuso nella sua isolata torre d’avorio, pensa di gestire il comune di Reggio Calabria come una cosa privata e personale.
Tutto ciò, al pari del complice silenzio accondiscendente del PD e dei suoi servili satelliti, è francamente inaccettabile e grida vendetta poiché l’arroganza mista ad uno sconfinato senso di impunità produce conseguenze nefaste che impongono una seria e ferma reazione da parte delle persone oneste e di buon senso che, ricordiamolo, sono la stragrande maggioranza dei reggini.
Ivan Tripodi (Segretario cittadino PCI Reggio Calabria)