Il 24 ottobre 2015, una grande manifestazione popolare a difesa dell’ospedale di Polistena e della sanità pubblica, attraversava le vie della città di Polistena.
Quella lotta è servita a scongiurare la chiusura programmata del presidio ospedaliero di Polistena, in principio stabilita dal decreto commissariale n. 9/2015. Difatti, successivamente, con nuovo decreto n. 64/2016, il Commissario ha corretto l’impostazione originaria del decreto, eliminando la parte che dichiarava la soppressione dell’ospedale di Polistena una volta realizzato un nuovo ospedale a Palmi.
Abbiamo giudicato positivamente, ritenuto utile e necessaria tale rivisitazione, in quanto senza l’ospedale di Polistena è impossibile garantire oggi, e anche domani, l’equilibrato ed efficiente funzionamento del sistema sanitario pubblico sul territorio provinciale.
Non sarà certamente un futuribile ospedale di Palmi, se e quando vedrà la luce, a poter soppiantare il ruolo di riferimento che ha per la Piana di Gioia Tauro l’ospedale di Polistena, grazie alla sua centralità geografica, allo snodo dei trasporti e delle vie di accesso, nonchè alla professionalità ed abnegazione degli operatori impegnati.
Stiamo assistendo, in questo preciso momento, dopo la chiusura dei reparti di “Villa Aurora” e “Villa Elisa” e le vicende dei “Riuniti” di Reggio Calabria, alla vera e propria invasione ai servizi materno-infantili dell’ospedale di Polistena. Pur permanendo una grave carenza degli organici si è verificato, nell’ultimo periodo un accesso spropositato di ricoveri e visite presso il reparto di ostetricia e ginecologia, che rischia di ingolfare le prestazioni ed ingessare l’attività del reparto. Non vi è ancora un primario, con un sottodimensionamento del personale medico, sanitario, infermieristico rispetto agli attuali posti-letto che non consente al servizio di funzionare in modo normale e regolare con rischi per tutti. Le previsioni del citato decreto 64 per l’ospedale di Polistena, inoltre, richiedono urgenti incrementi di figure professionali rispetto al numero maggiore di posti-letto previsti ma non ancora istituiti.
Riteniamo pertanto indispensabile, al fine di garantire il diritto alla salute e all’accesso alle cure mediche per tutti, procedere all’assunzione di nuovo personale medico e di supporto con contratti stabili a tempo indeterminato, presso il reparto in questione, così come pure presso tutti gli altri reparti dell’ospedale di Polistena che presentano croniche ed insostenibili carenze negli organici: ortopedia, psichiatria, chirurgia, cardiologia, questi ultimi due reparti oggi pure senza un primario.
Pertanto, alcuni consiglieri regionali, che nei giorni scorsi hanno plaudito all’aria fritta del protocollo di legalità per la realizzazione di un nuovo ospedale a Palmi, farebbero bene ad orientare diversamente i loro sforzi sacrificali, in direzione del potenziamento dei servizi esistenti all’ospedale di Polistena, presidio spoke senza il quale la sanità pubblica della Piana e provinciale sarebbe destinata al collasso.
Michele Tripodi
SINDACO DI POLISTENA