Riceviamo e pubblichiamo
La questione degli aeroporti, almeno per quanto riguarda la Calabria, continua ad essere una pratica misteriosa su cui, tanti si sentono in diritto di esprimere pareri, giudizi e dettagliare, attraverso l’informazione pubblica, le più strane conclusioni, totalmente fuori dal ceppo di una funzione e gestione aeroportuale. L’ultimo commento, che dimostra di non avere alcuna praticità e conoscenza del complesso mondo del trasporto aereo, è arrivato da qualche personaggio esponente di partito, in vena di facezie, della città di Pitagora, che ha dichiarato pubblicamente “L’AEROPORTO E’ DI DESTRA, VIETATO SOSTENERLO”. Evidentemente, il dualismo della politica annacqua le menti e offusca i pensieri, se si arriva a simili esposizioni di concetti, tra l’atro inutili e gratuiti. NON ESISTONO AEROPORTI DI DESTRA O DI SINISTRA, sono beni collettivi di tutta la comunità al di fuori d’ogni variegata collocazione partitica. Il Sant’Anna, se vogliamo pignoleggiare tipo vignetta da caricatura, attraverso la sua pozione geografica si può affermare che nello scendere verso Crotone e sulla Destra della strada, ma a salire dalla città e sulla sinistra, questa è l’unica collocazione, sia a destra che sinistra, di un complesso sociale, su cui non sventola nessuna bandiera di partito o di coalizione varia,al contrario, la sua funzionalità può ancora servire ad un area umana ben definita. A parte la battuta allegorica che ci siamo permessi (del resto ne a destra ne a sinistra, si è visto, fino ad oggi, un risultato realmente proficuo per lo scalo crotoniate, salvo periodi di respiro con apertura a scadenza,ma quasi subito una conseguente chiusura), gli amici della politica crotoniate, dovrebbero cercare, con ogni mezzo, di stabilire “COSA VOGLIONO FARE dell’aeroporto, una struttura che, anche se ferma, è un costo elevato di mantenimento e manutenzione, spese in ascesa se non vengono coperte e recuperate,come è logico, attraverso i collegamenti commerciali in arrivo e partenza con i loro carichi. Ci sorge il sospetto che l’allegra e impropria dichiarazione rilasciata alla stampa è solo un atto per nascondere l’incapacità a tentare le soluzioni per la rivalutazione e riapertura complessiva della struttura al traffico passeggeri, di cui Crotone ha immensamente bisogno non avendo altri mezzi veloci di collegamento con il resto del territorio nazionale, salvo a ripercorrere i lenti percorsi della speranza, via ferrovia, o il pellegrinaggio sulle strade del tempo, via pullman. Parole scritte e rilasciate che hanno il sapore di una resa incondizionata al passivismo di quelle autorità, di qualunque estrazione, che avrebbero dovuto stabilire e scegliere come riprendere il dialogo attivo per il Sant’Anna, invece di essere in altre faccende affaccendati,come riproporre il Sibari – Aerport e continuare a tenere in piedi lo Scalea – pista,per un avio superficie senza domani. Su questi punti abbiamo più volte, come struttura sindacale, chiesto chiarimenti, per le cifre che emergevano sostenendo che i tre aeroporti esistenti erano più che bastanti per i bacini utenza in cui sono collocati, sollecitando a disporre quelle cifre per migliorarli, ampliarli e renderli maggiormente accessibili a tutte le società di navigazione, come prevede, oggi, D.L.145/2013- Destinazione Italia, con l’articolo 13 relativo al settore aereo. La nostra sensazione e che la geografia del Sant’Anna, sia soltanto una palestra per gli sconti elettorali e di propaganda verbale. Il tanto decantato contratto con la Ryanair, come mai non è andato in funzione? Si dice perché la società Irlandese pretenderebbe alcuni apparati per una maggiore sicurezza, lodevole, se fosse la realtà ,riteniamo, purtroppo, che dietro l’angolo del rifiuto ci sia invece una questione di “SOLDI” tanto per esprimerci volgarmente, da parte di quel vettore. Mancano i fondi per completare la rivalutazione della struttura, dopo averla dotata di una moderna aerostazione passeggeri e di un futurista torre di controllo? Noi, a suo tempo, avevamo dato un suggerimento: “AZIONARIATO POPOLARE”. Aprire alla partecipazione diretta del cittadino con una quota simbolica in rapporto alle possibilità economiche e allargare ad enti e personaggi privati la partecipazione al rilancio e continuità dell’aeroporto e dei suoi possibili collegamenti. Concludiamo con un interrogativo nudo e crudo: SI VUOLE VERAMENTE FAR FUNZIONARE IL SANT’ANNA? A voi il responso, amici di Crotone. Una mano sulla coscienza, per stabilire concretamente il futuro dell’aeroporto Pitagorico, senza infingimenti e remore, senza essere l’ostaggio di pochi, ma una struttura al servizio di un collettivo sociale che ha necessità di uscire da una crisi eterna d’identità.
UGL TRASPORTO AEREO CALABRIA
LA Segreteria Regionale
Giovanni Andricciola, Giuseppe DiCello, Gianfranco Turino