Omicidio-suicidio nella notte tra 24 e 25 ottobre, a Osnago, centro della Brianza in provincia di Lecco.
Un uomo di 80 anni, Francesco Iantorno ha ucciso la figlia disabile, Rossana di 47 anni, e poi si è tolto la vita. Padre e figlia abitavano in una palazzina a piano terra a Osnago. Entrambe le salme presentavano ferite da arma da taglio.
Iantorno potrebbe aver prima somministrato dei farmaci a Rossana per poi ucciderla con un coltello da cucina. La stessa arma che poi avrebbe rivolto contro di sé, togliendosi a sua volta la vita.
Osnago è un paese di quasi 5mila abitanti ai confini della provincia di Lecco con il territorio di Monza e Brianza. Iantorno in passato era stato vigile urbano e poi messo comunale. Da oltre vent’anni era in pensione e da anni era vedovo, padre di un altro figlio che oggi è stato avvisato dai volontari che attendevano di poter accompagnare Rossana in un vicino centro d’aiuto.
Il procuratore capo di Lecco, Ezio Domenico Basso, recatosi sul posto, a conclusione del suo sopralluogo, ha spiegato che la casa è stata trovata in “ordine” nel senso che i primi rilievi portano ad escludere il concorso di terze persone nel fatto di sangue.
Saranno poi le autopsie a indicare la successione dei fatti e le esatte cause delle morti, ma allo stato purtroppo sembra tutto abbastanza chiaro. Come il movente che ha spinto il pensionato a uccidere e uccidersi è probabilmente il timore che col tempo, vista anche la sua avanzata età, Rossana non potesse più essere accudita.
In paese le autorità assicurano che la donna era costantemente curata e seguita anche dall’assistente sociale. Lo stesso sindaco Paolo Brivio lo ribadisce, riflettendo però sul fatto che l’accumularsi delle sofferenze possa aver portato Francesco, così affabile e socievole, a maturare la tragica decisione di mettere in atto il suo piano di morte.