È stata condannata a 12 anni e 8 mesi dal gip dei minori Nicola Aiello la 17enne (oggi maggiorene) che, insieme al padre Giovanni Barreca e a una coppia di fanatici religiosi amici è accusata di aver ucciso la madre e due fratellini durante un folle rito di liberazione al demonio.
Il pm aveva chiesto 18 anni. Le accuse sono di omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere.
La ragazza, che nel frattempo ha compiuto 18 anni, avrebbe torturato e ucciso, insieme al padre, il muratore Giovanni Barreca, e a due amici, Sabtrina Fina e Massimo Carandente, la madre e i fratellini. Gli omicidi sono avvenuti un anno fa nella villetta di famiglia dove, per giorni, i 4 avrebbero cercato, con torture di ogni tipo, di liberare dalle presenze demonianche la famiglia Barreca. Il muratore e la coppia sono sotto processo davanti alla corte d’assise di Palermo. Oggi si è celebrata nei loro confronti la prima udienza. La ragazzina ha sempre ammesso i fatti. I carabinieri, avvisati dal padre della minorenne che chiamò i militari consegnandosi la notte dopo i delitti, la trovarono mentre dormiva nella sua stanza.
La strage fu commessa a febbraio dello scorso anno nella villetta di Altavilla Milicia in cui il muratore viveva con la sua famiglia. Le vittime furono assassinate dopo lunghe torture perché, secondo l’imputato e la coppia di amici, conosciuti in una comunità religiosa, erano possedute dal demonio. Gli imputati sono presenti in aula.
L’avvocato di Sabrina Fina, Fabio Critelli ha chiesto che la sua assistita fosse fatta sedere accanto a lui. La donna indossa una tuta e una felpa. Il legale di Barreca, Giancarlo Barracato, in apertura di udienza ha chiesto il non doversi procedere per il muratore per infermità mentale. La richiesta è stata respinta dalla corte d’assise che ha dichiarato il muratore capace di intendere e di volere.
“Non ho mai ucciso nessuno, né ho mai avuto alcun istinto omicidiario, amo i bambini, gli animali e i disabili”. Lo ha detto nel corso delle dichiarazioni spontanee Sabrina Fina, la donna sotto processo, insieme all’ex compagno Massimo Carandente e al muratore Giovanni Barreca, di aver ucciso la moglie e i figli di quest’ultimo nel corso di un esorcismo. “Sono fiera di essere cresciuta nella mia famiglia – ha detto riferendosi ai genitori adottivi- ho subito violenza da piccola e sono miracolata a detta dei medici “. “Sono stanca di queste calunnie, non ho mai fatto avvicinare Barreca perché non mi è mai piaciuto. Ho chiesto a Carandente di non mettermi in mezzo, ma mi ha costretto a partecipare perchè se non avessi preso parte alle preghiere avrei tradito dio”. “Sono una chioccia amorevole – ha concluso – amo i bambini, ho salvato la mia cagnetta, amo gli anziani e i disabili”.