Uccise tre persone a picconate- sconto di pena per Kabobo

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Adam Kabobo, l’immigrato clandestino di origine ghanese, che all’alba dell’11 maggio 2013 a Milano, uccise tre persone per strada, seminando il panico con il piccone nel quartiere Niguarda, potrebbe ora ricevere uno sconto di pena.

A dicembre del 2020 la Cassazione ha chiesto un ricalcolo al ribasso della pena annullando (con rinvio) l’ordinanza con cui il gip di Milano, nel novembre 2019, aveva riconosciuto la continuazione tra i reati considerati nelle due sentenze di condanna: 42 anni di reclusione, successivamente ridotti a 28 per la scelta del rito abbreviato da parte dei legali dell’imputato. “Non abbiamo ancora notizie sugli sviluppi della vicenda. Adesso ci sarà il procedimento perché la Cassazione ha rimandato gli atti qui a Milano. La questione si risolverà entro l’anno”, spiega a ilGiornale.it l’avvocato Francesca Colasuonno, una dei legali di Kabobo.

Kabobo uccise gente scelta a caso in una domenica qualunque di primavera. Persone massacrate con lucida follia e depredate dei propri effetti personali.

Nel mirino dello straniero quella stessa mattina finirono altri quattro sconosciuti, due dei quali (Andrea Canfora e Antonio Francesco Nigro) furono aggrediti con una spranga di ferro: scamparono alla morte per un soffio.

Sono state le voci a dirmi di prendere quella sbarra e di usarla per colpire qualcuno“, spiegò Kabobo durante l’interrogatorio in sede di convalida dell’arresto.

I giudici riconobbero all’imputato la semi-infermità mentale ritenendo che la sua capacità di intendere fosse “grandemente scemata” al momento dei fatti ma “non totalmente assente”. “Stiamo parlando di circa 6 anni e mezzo di carcere per ciascun omicidio commesso”, dice a IlGiornale.it Andrea Masini, figlio del pensionato 64enne ucciso da Kabobo. “Il problema è che, tra ulteriori sconti e premi di cui potrebbe beneficiare, rischia di farsi non più di 16 anni di carcere. Anzi, il mio avvocato ha fatto un calcolo a spanne di circa 11/12 anni. È assurdo pensare che una persona possa scontare così poco per 3 omicidi e 4 tentati omicidi. In un altro Paese avrebbe avuto l’ergastolo. Se fosse stato un cittadino italiano, forse sarebbe finita in un altro modo”.

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