Nella giornata di ieri 5 novembre, a Gioia Tauro, è stata intitolata una via cittadina alla memoria di un uomo ucciso dalla ‘ndrangheta perchè gay, Ferdinando Caristena. A seguito anche della petizione sostenuta dal massmediologo Klaus Davi, si è svolta ieri la cerimonia di intitolazione della strada, alla quale erano presenti il prefetto Michele di Bari, il questore Raffaele Grassi, il capitano dei Carabinieri Gabriele Lombardo, il dirigente del Commissariato gioiese Diego Trotta e la terna commissariale. Caristena aveva 33 anni ed era uno dei negozianti più in vista di Gioia Tauro. Nel 1990, in uno dei retro bottega dei suoi esercizi, fu ucciso da due sicari, perché, secondo quanto rivelato successivamente dal pentito Annunziato Raso, “aveva intrattenuto una presunta relazione con Gaetano Mazzitelli, esponente di una famiglia di ‘Ndrangheta, imparentata con il clan Mole”. Con tale relazione, il 33enne “avrebbe diffamato l’onore e la rispettabilità della potente ‘ndrina gioiese”. Un affronto, che non poteva restare impunito. “Non si poteva lasciar correre..” a causa del rispetto verso il ferreo codice di comportamento ‘ndranghetista, che il pentito rosarnese, Pino Scriva, aveva descritto nelle aule di giustizia già nel 1983. Caristena, che, nel frattempo aveva anche intrecciato una storia con Donatella Mazzitelli, sorella di Gaetano, fu ucciso il 18 maggio 1990.
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