Riceviamo e pubblichiamo
Il circolo Udc di Rosarno, insieme al gruppo consiliare, non può che assistere esterrefatto all’ennesima azione, controversa e foriera di nuove e ulteriori divisioni nel blocco sociale e politico della città, messa in atto dal sindaco Elisabetta Tripodi e dalla sua giunta comunale.
Aver querelato il consigliere di minoranza Giacomo Saccomanno a causa di alcuni giudizi, anche forti, espressi sui social network, è una scelta poco condivisibile.
Il dibattito pubblico deve essere condotto sui binari della politica, giammai dovrebbe prendere strade che implicano l’intervento della magistratura in un contesto in cui si discute di opinioni, giudizi e valutazioni sull’operato di un’amministrazione comunale.
L’Udc non può che disapprovare, per l’ennesima volta, la scelta di un’amministrazione sempre più isolata, lontana dalla gente e che, ormai, non tollera critiche e dissenso. Basterebbe fare un giro in città per capire quanto sia visibile il malcontento e l’insoddisfazione verso una sindaco assente e una giunta genuflessa ai suoi voleri.
Per quanto riguarda la difesa, che a noi pare strumentale, fatta dal sindaco alla magistratura, non possiamo che essere fiduciosi che il lavoro dei magistrati della Procura – sempre certosino e limpido – porterà anche a chiarire punti oscuri nella gestione amministrativa della città di Rosarno, visto che esistono vari fascicoli all’attenzione degli inquirenti, specie sulla mala gestio delle risorse idriche, come l’Udc ha sempre coraggiosamente e instancabilmente fatto presente in tutte le sedi istituzionali.
Attendiamo fiduciosi che le indagini producano risposte e, nel frattempo, osserviamo con cordoglio lo scempio politico e sociale che quest’amministrazione sta provocando, e la querela al consigliere Saccomanno è soltanto il più recente, ma ahinoi non l’ultimo e unico, strafalcione di questo sindaco inadeguato.