Udc Rosarno: Sinistra clientelare? Il sindaco spieghi

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L’Udc rosarnese torna all’attacco dell’amministrazione comunale, e stavolta cavalca la fenditura tra Pd e Sinistra per Rosarno dopo le primarie per la scelta del candidato governatore. Il partito centrista ha spiegato che «con stupore ci vediamo costretti ad intervenire in un dibattito che consideriamo distante da noi sul piano politico, ma che tanta inquietudine ha creato nell’opinione pubblica. Non può che destare preoccupazione la recente dichiarazione rilasciata alla stampa locale da parte della segretaria del circolo Pd di Rosarno, Stefania Mancuso, la stessa non ha esitato a considerare “clientelare” il metodo di raccolta del consenso che ha permesso al comitato Pro Oliverio, di cui fanno parte, tra gli altri, l’assessore Teodoro De Maria, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Bottiglieri ed il Capogruppo Rocco Pronestì, di ottenere più di 530 preferenze, a discapito del catastrofico risultato ottenuto dai sostenitori del giovane candidato Renziano supportato dal Sindaco, Vice Sindaco, due Assessori, sette Consiglieri comunali (su 11!!!) e dalla totalità del direttivo Pd». Un messaggio all’inquilino principale di palazzo San Giovanni, la sindaca Elisabetta Tripodi, affinché corregga le parole della sua segretaria, oppure indirettamente le assimili, considerando gli alleati della Sinistra fautori di una raccolta poco ortodossa del consenso.

«Capiamo, per dirla in gergo calcistico, l’evidente “fallo di frustrazione” da parte di chi non è più in grado di ottenere consensi ormai da troppo tempo, ma viste le accuse così esplicite ci saremmo aspettati dei chiarimenti e/o smentite dai destinatari delle stesse, così da tranquillizzare i cittadini. Abbiamo atteso invano che ciò avvenisse».

Il partito del coordinatore Giuseppe Idà e dei consiglieri Giuseppe palaia e Antonio Rachele, ha insistito sul clima da “fratelli coltelli” nel centrosinistra post primarie. «Certamente le dichiarazioni della Segretaria Mancuso non possono non avere conseguenze dal punto di vista politico. Infatti, delle due l’una: o il Sindaco smentisce le gravi affermazioni della propria Segretaria, che attribuiscono in particolare al rappresentante del Bosco fatti che possono avere  risvolti penali, in quanto, il sistema clientelare quando non è penalmente rilevante è sicuramente moralmente riprovevole; oppure il Primo cittadino deve procedere alla revoca dell’Assessore De Maria  per ripristinare quel senso di legalità di cui si ritiene integerrima detentrice». Ma l’Udc non si fa molte illusioni su una uscita pubblica della Tripodi. «Attendiamo (poco) fiduciosi che il Sindaco abbia il senso civico (tanto sbandierato in giro per l’Italia), di chiarire questa ennesima ed incresciosa vicenda, oltre ad augurarci che questa “primavera” trasformata in “incubo” possa terminare il prima possibile».

D.M.

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