Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo appreso da una nota di protesta redatta dai dipendenti dell’Aeroporto Sant’Anna, resa pubblica attraverso gli organi d’informazione, tutte le notizie circa la condizione critica di chi opera, attualmente, nella struttura per la Società di gestione, a causa della mancata corresponsione delle retribuzioni. Una vergognosa e dequalificante inadempienza che dura da circa sei mesi erede di un passato la cui curva statistica è totalmente precipitata nel negativo degli ultimi due anni. Una amara quanto sconvolgente metodologia che ferisce tutti coloro, sindacalizzati o meno, impegnati e operanti nel settore, moderno e futurista, del trasporto aereo. E’ l’usualità del solito indecente e antisociale comportamento di coloro che gestiscono il potere, quando vengono messi davanti alle difficoltà non hanno alcuna capacità di tentare soluzioni decenti o, perlomeno passabili. Il tutto, ancora una volta, è il derivato di una società naufragata nel disinteresse, che, per salvarsi dalle critiche e dalle azioni di contestazione, applica un silenzio totale sugli sviluppi al futuro, ma proseguendo a ripetere, con noiosa monotonia, i punti cardini di un programma di rilancio mai realizzato, sempre identico in tutti gli interventi, fino ad oggi sbandierati, dai rappresentanti degli enti che compongono la società aeroportuale, i Comuni di Crotone, Cutro e Isola Capo Rizzuto, Provincia e Regione, oltre ad altri organismi come la stessa Camera di Commercio crotonese. Il guaio maggiore della società di gestione, dimostrabile e dimostrato dal comportamento messo in essere, è l’avere solo una parziale conoscenza del settore aereo, dei suoi risvolti tecnici, delle sue potenzialità di collegamenti, del suo valore sociale e della sua proiezione allo sviluppo del turismo, ma, in modo particolare, la crisi deriva, tra le altre cose, dall’assenza di un manager che possa ricercare e concludere contratti, andando ad offrire il prodotto “Sant’Anna – Crotone” agli eventuali interessati. La questione “manager è, comunque, in negativo una carenza di tutto il triangolo aeroportuale regionale. Ritornando ai fatti della drammaticità della cronaca, se la memoria non ci inganna, ci sembra di ricordare che lo scalo pitagorico aveva un accordo di collegamenti con la Ryanair per un certo numero di voli, che, ovviamente, da quanto abbiamo appreso, sono risultati, alla fine di tutta la farsa aerea, mai attuati, stesso discorso anche per i collegamenti Alitalia, nonostante sia ancora attivo lo sgravio degli oneri di servizio. Rigettiamo la convinzione generale di un aeroporto utilizzabile e utilizzato solo per voli trasportanti profughi o per qualche altro collegamento improvviso, chiariamo che l’emergenza è contemplata in tutte le norme che regolano il settore a livello di disciplina ministeriale e dell’ENAC, sono solo un fatto straordinario mai programmabile, conseguentemente i lavoratori. non possono essere costretti e segregati in una struttura che non ha un funzionamento stabile, del resto nessuno di loro si è mai tirato indietro continuando ad essere presenti, anche tra infinite difficoltà, ma come il solito finale di tutte le vicende della nostra terra, il riconoscimento per questa gente e per la loro abnegazione e impegno è il non pagargli lo stipendio. Domandiamo, pertanto, agli Enti da cui dipendono gli elementi in servizio al Sant’Anna, se almeno è stata attivata la procedura per accedere alla Cassa Integrazione in deroga (straordinaria) che potrebbe consegnare una boccata d’ossigeno ai lavoratori, in attesa degli sviluppi e delle scelte per il rilancio dello scalo pitagorico. Intanto la solita politica del nulla, invece di decidersi a rivalutare l’esistenza del triangolo aeroportuale, continua a pensare ai fondi per costruire un aeroporto in quel di Sibari, sperperando, inoltre, cifre, abbastanza pesanti, per mantenere la pista costruita a Scalea per un fantasma chiamato avio superficie, una gittata di cemento per una struttura che finisce sulla sponda di un fiume e che non ha mai visto un aereo atterrare e decollare. Come organismo sindacale di settore, per la conservazione del sociale e del lavoro, sollecitiamo, ancora una volta, con forza, le autorità cittadine, ad intervenire per risolvere la situazione stipendi e, attraverso un tavolo d’incontro, stabilire un percorso che possa essere soddisfacente per tutti, fermo restando il mettere in atto ogni possibile azione per una ripresa dell’attività aeroportuale in via duratura e definitiva.
La Segreteria Regionale UGL Trasporto Aereo Calabria
Giovanni Andricciola – Giuseppe DiCello – Gianfranco Turino