Auguri al nuovo Presidente, con la consapevolezza che non sarà un quinquennio facile.
A dichiararlo è il Segretario Generale della UIL Cosentina Roberto Castagna, che giudica l’astensionismo, senza precedenti, un ultimatum alla politica: “ o si cambia o la democrazia è costretta a soccombere”.
Un giudizio molto forte ma che ben coglie la rabbia, la delusione e le amarezze di quanti, si tratta di alcune centinaia di migliaia di persone, che hanno preferito non andare a votare per esprimere un profondo dissenso alla politica nel suo complesso.
Per Castagna, nell’astensione è coinciso lo svuotamento dell’unico movimento che, in questi ultimi anni, ha rappresentato il contenitore e la speranza di migliaia di persone, milioni sul piano nazionale.
Il riferimento è al Movimento 5 Stelle.
Chi gioisce sul ridimensionamento di questo Movimento, sbaglia. Come è un errore considerare secondario il dato di una astensione non tenendo presente che non ha precedenti nella storia democratica di questo Paese.
Tutto in salita dunque!
Al nuovo Presidente il compito di rompere con i metodi clientelari e la capacità di incidere profondamente sulle questioni che attengono il completamento delle cose in cantiere, avviando una gestione concreta e produttiva delle risorse comunitarie, intervenendo sul dissesto idrogeologico, attraverso un potenziamento delle forze lavoro, anche in termini specialistici, nel settore idraulico-forestale, mettendo in moto progetti di sviluppo nei settori della cultura e della innovazione, cambiando radicalmente la politica sanitaria, con l’accelerazione del Piano di Rientro, e la correzione degli effetti negativi che sono stati provocati dalla precedente gestione.
Inoltre, sarà importante attuare una politica di tagli agli sprechi e dei costi della politica al fine di irrobustire il fondo per il sociale e il sostegno alle politiche attive a migliaia di persone che vivono in condizioni disperate.
Un compito arduo, da affrontare, che richiede capacità di confronti e di coesione con le forze sociali e imprenditoriali presenti sul territorio.
Non sarà come prima e, certamente, il dilagare delle proteste solleciterà le forze sociali e quelle politiche ad adottare nuovi metodi e nuovi atteggiamenti.
Come Sindacato avremo più bisogno di azioni unitarie, perché saremo chiamati non solo a comprendere il disagio quanto a portare a soluzioni vertenze e bisogni.
E’ indubbio che difronte al malessere e al bisogno non staremo alle spalle di chi protesterà ma, come sempre, saremo in prima fila.
A partire dallo Sciopero Generale del prossimo 12 Dicembre.