Se avessimo voglia di fare gli spiritosi potremmo commentare la nota diffusa da FP CGIL, FP CISL, Sulpm e coordinatore delle RSU congratulandoci vivamente con chi ha deciso che le leggi dello Stato Italiano vanno rispettate. E prenderemmo atto con la dovuta soddisfazione che qualcuno ha scoperto che i Decreti Legge sono, appunto, legge vigente.
La conclusione della riunione, alla quale i componenti RSU delle nostre sigle hanno deciso di non partecipare, comprova che le posizioni che UIL e SUL hanno assunto sull’argomento PEO erano fondatissime e pertinenti, tanto da costringere chi riteneva di avere sottoscritto un accordo storico a fare una precipitosa marcia indietro. Ci toccherebbe ringraziare chi ha dimostrato con le sue medesime azioni che avevamo pienamente ragione.
Non toccare gli stipendi dei dipendenti, che non hanno alcuna responsabilità negli eventuali errori o irregolarità commessi, prima che un atto di giustizia e di buon senso rappresenta il rispetto delle leggi alle quali tutti siamo tenuti, indipendentemente dal ruolo che svolgiamo.
Inoltre va detto chiaramente che la conversione in legge del Decreto Legge allarga e rafforza la caratteristica di sanatoria di posizioni anomale che il Decreto già conteneva, sebbene in forma meno esplicita.
Ora occorre ritirare la costituzione in giudizio da parte dell’Amministrazione Comunale, che non ha più l’ossequio (almeno presunto) alle leggi vigenti ed a disposizioni del MEF (che a nostro giudizio sono state interpretate malissimo e con un evidente vizio di parzialità) che la nuova versione legislativa ridimensiona drasticamente. E bisogna anche ritirare le notifiche inviate ai lavoratori con l’annuncio delle trattenute sullo stipendio che sono tuttora operanti.
Ed infine appare del tutto evidente che l’accordo che le sigle sindacali citate hanno sottoscritto, ma non sottoposto al vaglio dell’assemblea, non ha più alcun valore e, certo, non può continuare ad essere operativo. Nutriamo il dubbio che le organizzazioni sindacali firmataria abbiano avallato soluzioni le cui motivazioni la Parte pubblica non ha mai ufficialmente consegnate alle RSU, almeno nelle riunioni a cui abbiamo partecipato. Eppure nei corridoi sono circolate liste di dipendenti colpiti dai provvedimenti in base a quel contestato accordo, oggi smentito clamorosamente.
UIL e SUL vigileranno perché non ci siano colpi di mano e non si provi a colpire surrettiziamente le retribuzioni dei dipendenti comunali. Ribadiamo che auspichiamo di non dover difendere i diritti dei lavoratori in sede giudiziaria.
p. UIL FP p.SUL PI
Franco Criaco Aldo Libri