La Uil si dissocia dalla decisione della Cgil e della Fiom calabresi di proclamare uno sciopero generale in occasione della visita del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi presso lo stabilimento Ansaldo Breda di Reggio Calabria.
La Uil ha già espresso, a livello nazionale, forti riserve nei confronti della politica economica del Governo che rischia di condannare il Paese a un irreversibile declino. I contratti del pubblico impiego non sono stati rinnovati; a differenza di quanto inizialmente promesso, gli 80 euro non sono stati estesi ai pensionati; le pensioni peraltro, continuano a non essere rivalutate; la disoccupazione non accenna a diminuire e le risorse per la cassa integrazione non sono sufficienti per far fronte alle conseguenze sociali di questa drammatica situazione; gli assegni di cassa integrazione vengono erogati con ritardi di mesi; le politiche per i giovani sono assenti o continuano a prospettare solo incertezze; le tutele del jobs act appaiono più calanti che crescenti.
Tutte queste carenze, poi, vengono amplificate in un territorio regionale come quello della Calabria, piegato dal peso di ritardi accumulatisi negli anni, dall’assenza endemica di politiche infrastrutturali e sociali, e da gestioni, a dir poco discutibili se non illegittime, della cosa pubblica.
Sono queste le ragioni di merito alla base della decisione dello sciopero generale proclamato, a livello nazionale, dalla Uil e dalla Cgil per il prossimo 12 dicembre. Mobilitazione che la Uil calabrese condivide totalmente e per la cui riuscita assicura il massimo impegno e la massima partecipazione delle strutture ai fini del coinvolgimento di tutti i lavoratori.
Siamo, dunque, in presenza di uno sciopero generale già proclamato concordemente da Uil e Cgil. Anche per questo motivo, la Uil calabrese considera inaccettabile la proclamazione di uno sciopero preventivo e inspiegabile di una sola categoria della Cgil e della sua Confederazione, in vista della visita del Premier a un importante e strategico stabilimento del nostro territorio.
La Uil ritiene il confronto sul merito l’essenza dell’azione sindacale. Ecco perché se Renzi dimostra attenzione al mondo del lavoro visitando una fabbrica e parlando con i lavoratori, noi siamo in prima linea ad accoglierlo.
Peraltro, sarebbe davvero singolare se si decidesse di accompagnare ogni appuntamento del genere con uno sciopero: saremmo costretti a rincorrere Renzi per il Paese, la nostra credibilità ne verrebbe intaccata e l’utilità per i lavoratori sarebbe assolutamente nulla.
La Uil Calabria, dunque, coerentemente con la propria linea di condotta tutta centrata sul merito, dice “no” alla sterile protesta del 28 novembre e “sì” allo sciopero del 12 dicembre.
Il Segr.Generale UIL Calabria
Santo Biondo