Unione dei comuni: una risorsa per la crescita della comunità

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Riceviamo e pubblichiamo

“Fare politica vuol dire programmare e realizzare nell’interesse delle comunità ed al di sopra di possibili interessi personali.Portare avanti il bene comune per creare crescita, lavoro e opportunità, sempre nel rispetto delle leggi. Un amministratore deve guardare avanti ed anticipare le possibilità di sviluppo senza far trascorrere il tempo, ma rincorrendo l’idea, il progetto, l’interesse dei cittadini. Un’evoluzione della politica che pochi hanno compreso, così come pochi hanno capito che il Sindaco deve essere il manager di un’azienda che deve guardare anche ai bilanci con l’ottica di migliorarli per poter fornire maggiori servizi a costi minori. Nel 2003/2015 quando sono stato Sindaco del Comune di Rosarno è stato sottoscritto un importante protocollo di intesa tra diversi Comuni della Piana per cercare di creare una unione che avrebbe portato innumerevoli vantaggi ai territori. Creare una grande città tra i Comuni di Rosarno, Nicotera, San Ferdinando, Gioia Tauro e Rizziconi, avrebbe consentito di costituire un agglomerato importante che sfruttando la normativa esistente avrebbe acconsentito la realizzazione di rilevanti opere pubbliche, un aumento della occupazione, uno sviluppo serio del territorio, un’offerta dei servizi adeguata, con risparmio di spesa e possibile diminuzione della tassazione. Dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa, alla presenza dell’allora Presidente della Provincia On. Pietro Fuda, i sindaci del tempo (Giacomo Saccomanno, Adilardi Princivalle, Franco Barbieri, Giorgio Del Torrione ed Elio Belcastro) hanno portato nei rispettivi Consigli Comunali l’approvazione dello statuto che avrebbe creato la Città della Piana. Vi era già un programma di sviluppo del territorio e la localizzazione per ogni zona della sua vocazione naturale che sarebbe stata incrementata con la nuova linfa proveniente dall’iniziativa. Rosarno ha immediatamente approvato lo statuto comprendendo che sarebbe stata un’iniziativa rivoluzionaria che avrebbe portato ad un miglioramento effettivo delle comunità. Altri Comuni hanno seguito questa strada che, però, si è fermata dopo le dimissioni-dismissioni del Sindaco del Comune di Rosarno. Chi è rimasto Sindaco non  ha, però, colto l’importanza dell’iniziativa e questa non è andata avanti. Ora a distanza di oltre 15 anni un gruppo di ex amministratori di Nicotera, con il Movimento Azione Democratica e nella persona del suo vice presidente Enzo Comerci, riprende quel progetto comprendendo le potenzialità di questo. Vorrei brevemente segnalare in via esemplificativa cosa avrebbe potuto portare e cosa potrebbe portare tale iniziativa. L’unione o la fusione, nell’ordinamento statale e secondo i canoni del diritto amministrativo italiano, rappresenta il collegamento stabile fra due o più comuni contigui ed è disciplinata dal Testo Unico degli Enti Locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Dalla fusione e/o unione di questi Enti -per mezzo della messa in rete delle risorse umane, finanziarie e strumentali ed dell’adozione di logiche di polifunzionalità nel personale- è verosimilmente possibile trarre i seguenti possibili benefici: (i) Garanzia, nel tempo, dell’offerta di servizi con l’attuale livello qualitativo ed omogeneo in tutto il territorio,  anche in caso di future assenze, mobilità o quiescenze del personale; (ii) minori spese di struttura grazie allo sfruttamento delle economie di scala nei costi e nei tempi, con conseguenti maggiori risorse da dedicare ai servizi, ai cittadini e alle imprese, ad esempio per programmi anticrisi e sociali o per incentivare l’efficientamento energetico per cittadini e imprese; (iii) incremento quantitativo (più ore) e miglioramento qualitativo (apertura in fasce orarie attualmente non coperte) del livello di accessibilità al pubblico; (iv) grazie all’esenzione temporanea dal patto di stabilità e agli incentivi statali e regionali, possibilità di realizzare investimenti in progettazione di nuove opere pubbliche e in manutenzione di quelle esistenti; (v) strategie di programmazione e sviluppo territoriale e urbanistico sovracomunale di area vasta, che prevedano ad esempio la valorizzazione e la cura delle risorse ambientali  e idrogeologiche, culturali e sportive presenti; (vi) creazione di un servizio di trasporto pubblico intercomunale; (vii) sviluppo di politiche di marketing territoriale; (viii) Maggiore “peso istituzionale” del nuovo Ente. Nel mentre i vantaggi economici ulteriori sarebbero stati con la nascita del Comune unico della possibilità di accedere a contributi ed incentivi attualmente in vigore per i Comuni che concludono il percorso di fusione. Tanto lo Stato quanto la Regione riservano, infatti,interessanti premialità economiche in quanto la fusione è considerata un processo in grado di “fornire risposte ad una necessaria razionalizzazione della spesa ed efficientamento della gestione dei servizi per il cittadino”, che si sommeranno ai risparmi di gestione. Ed, infine, la possibilità di avere dei servizi comuni avrebbe, da una parte, diminuito i costi, e, dall’altro, reso questi, certamente, maggiormente efficienti. Un altro elemento appare rilevante: il controllo di una struttura superiore rispetto a quella degli enti partecipanti avrebbe reso maggiormente difficile la possibilità di infiltrazioni mafiose e, quindi, reso l’ente più resistente ai tentativi della ‘ndrangheta. E tale effetto in un territorio ove sono sciolti per infiltrazioni mafiose i Comuni di Nicotera, Gioia Tauro e Rizziconi, sarebbe stato, certamente, un antidoto efficiente rendendo più arduo il rapporto tra gli esponenti della ’ndrangheta e gli amministratori dell’Unione dei Comuni.L’aver riproposto tale progetto da parte di ex amministratori di Nicotera, che stanno vivendo un vero dramma per aver subito tre scioglimenti in pochi anni, è certamente sintomo di maturità e capacità che, comunque, va, sicuramente, oltre alla natura attuale degli amministratori dovendo questi sempre guardare alla comunità ed al processo di sviluppo che questa merita. Mi auguro, quindi, che questo movimento che trova l’appoggio di tutte le persone serie e capaci possa aprire la strada ad un percorso nuovo ed intelligente che potrebbe risolvere tanti problemi e risollevare comunità che sono in profonda crisi economica e morale.”

Avvocato Giacomo Francesco Saccomanno 

 

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