Venerdì 26 novembre dalle ore 11 l’USB sarà in presidio con i lavoratori ex Lsu-Lpu alla Cittadella regionale per tentare di stracciare la coltre di silenzio che avvolge il futuro di queste persone, impiegati da anni nei comuni calabresi e che chiedono solo di poter lavorare dignitosamente.
Nonostante i vari impegni presi dai parlamentari calabresi, soprattutto tesi a equiparare la figura degli Lpu a quella degli Lsu,ad oggi nella bozza della legge di stabilità non c’è nulla di concreto.
Non è possibile pensare che si possa lavorare con contratti da fame, e moltissimi lavoratori sono stati stabilizzati con contratti a 18 ore, se non addirittura a 14 o a 15 ore, con stipendi che non superano le €500 al mese. Questo perché gli enti utilizzatori, con bilanci risicati se non in dissesto, non hanno potuto stanziarerisorse proprie per figure lavorative necessarie per garantire servizi ai cittadini, facendo ricorso esclusivamente alle risorse stanziate dallo Stato.
Non si può lavorare per vent’anni con un sussidio in luogo del salario e tremare ad ogni 31 dicembre in attesa del rinnovo della convenzione!
Non si può essere stabilizzati con un salario inferiore persino al reddito di cittadinanza!
Non ci si può avvicinare alla pensione con la prospettiva di prendere quella sociale dopo aver lavorato tutta una vita!
Tutto ciò non è accettabile!
L’USB, da sempre impegnata nel pieno riconoscimento della dignità lavorativa di queste persone, chiede con forza l’attivazione di di tutte le procedure necessarie per trasformare questi contratti in full-time e garantire uno stipendio dignitoso a chi, in tutti questi anni, ha permesso alla macchina pubblica di erogare servizi alle nostre comunità- E per tutto il periodo di attività in cui questi lavoratori sono stati impiegati come Lsu e Lpu si chiede il riconoscimento dei contributi previdenziali.
All’iniziativa sono stati invitati i parlamentari calabresi, i consiglieri regionali e tutti i sindaci della Calabria, ed è stata inviata una richiesta di incontro al Presidente Roberto Occhiuto e alla Vice Presidente Giusy Princi con delega al lavoro, con la speranza di riuscire finalmente a dare una condizione lavorativa degna di questo nome a questi lavoratori.