Vertenza lavoratori ammortizzatori sociali. Le OO.SS.: 7.700 lavoratori nella sola provincia reggina. È una vera emergenza sociale

22

Reggio Calabria – La mobilitazione sindacale indetta da Cgil, Cisl e Uil Calabria, che si è svolta mercoledì in tutta la regione attraverso presidi organizzati presso le Prefetture di Reggio, Cosenza e Catanzaro, ha messo in primo piano le esigenze dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali che da mesi non ricevono il proprio stipendio.

In considerazione dell’incontro avuto presso la Prefettura reggina, le OO.SS. provinciali hanno chiesto al Prefetto Sammartino, che ha espresso la propria disponibilità in tal senso, di sollecitare il Governo affinché: vengano trasferiti con urgenza i 17,7 milioni di euro assegnati alla Calabria che, unitamente ai 24 milioni decretati dalla Regione, consentirebbero il pagamento di circa altri due mesi; vengano finanziati gli ultimi mesi del 2013 (circa 130 milioni di euro); vengano definiti i fondi per l’anno 2014.

La delegazione sindacale ha inoltre chiesto al Prefetto reggino che vengano attivate politiche attive finalizzate al riassorbimento nel mondo produttivo, sia pubblico che privato, di tutti questi lavoratori.

 Per Cgil, Cisl e Uil della Provincia reggina la situazione è gravissima. Una “vera emergenza sociale” perché sono 7.700 i lavoratori che, nella sola provincia di Reggio (su oltre 26.000 in Calabria), usufruiscono di ammortizzatori sociali, di cui: 1.500 lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni in deroga al 31.12.2013; 4.500 lavoratori in mobilità in proroga e deroga alla data odierna; 1.700 lavoratori in attesa di decreto o finanziamento a partire dal 1.1.2013.

 Proprio per questo, le OO.SS. hanno sollecitato un incontro con il Governo per dare una risposta positiva e definitiva all’emergenza sociale che questi lavoratori stanno vivendo, ormai, da mesi

Articolo precedente Rosarno, i nomi degli scrutatori per le elezioni europee
Articolo successivoGuglielmelli: avessi incontrato Massimilla in aula di Tribunale avrei chiesto condanna per lite temeraria