Viaggio nell’universo CasaPound. Parla il Responsabile Regionale della Calabria: Federico Romeo.
CasaPound si è imposto nella scena politica italiana, e non lo ha fatto a cazzotti e cinghiate come qualcuno preferisce lasciar intendere, lo ha fatto candidandosi e riscuotendo il consenso degli elettori. A Bolzano, alle ultime Comunali, è riuscita a far eleggere ben 3 consiglieri d’opposizione. A Lucca forse il risultato più clamoroso dove il candidato Fabio Barsanti ha superato perfino il candidato del Movimento5Stelle. Nazionalismo, difesa delle identità, battaglie sociali tra i cittadini, sono questi gli ingredienti grazie ai quali CasaPound ha aumentato esponenzialmente il consenso, a dispetto di una politica che oramai preferisce agire dai salotti dei Talk Show e dai Profili Social piuttosto che stare tra la gente. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno intervistare Federico Romeo, Responsabile Regionale di CasaPound Italia in Calabria.
Signor Romeo, vogliamo spiegare ai lettori cos’è CasaPound? Quando nasce? Politicamente dove si colloca?
F: CasaPound è un’associazione di promozione sociale regolarmente costituita e riconosciuta. E’ inoltre un movimento politico attivo su tutto il territorio nazionale: abbiamo più di cento sedi, ed è un movimento che si sta sempre di più ramificando. Io amo definirlo lo scudo e la spada di un popolo tradito, umiliato e venduto. Nasce grazie alla comunità di intenti di alcuni ragazzi che frequentavano lo storico pub romano “Cutty Sark” durante la seconda metà degli anni ’90, ma la vera spinta aggregatrice avviene con la nascita degli “ZetaZeroAlfa”, band musicale che si è imposta durante un periodo di appiattimento della politica cosiddetta “di destra”, scagliando con la loro musica “l’ultima sfida alle stelle”.
Abbiamo chiarito più volte che non siamo né di destra né di sinistra, non abbiamo questa chiusura mentale. Se ci sono delle buone idee che arrivano da sinistra o da destra per noi è indifferente, siamo disposte a batterci per esse. Ecco perché troviamo fuori luogo essere collocati a Destra, è solo un’etichetta Mediatica pronta ad essere usata prima delle elezioni oramai. Come dice il nostro presidente Gianluca Iannone: “Noi non siamo né l’ala destra né l’ala sinistra, noi siamo l’aquila, il completamento”.
In questo clima nuovo, dove le lotte ideologiche si sono disgregate insieme al crollo del muro di Berlino, in Europa i movimenti che sembrano avere le vostre stesse idee ed intenzioni (penso all’AFD in Germania o al Front National in Francia) hanno avuto un aumento esponenziale dei consensi, sintomo di un vento che sta cambiando e di una situazione che sta stretta ai cittadini, soprattutto nelle zone più periferiche, dove il degrado si subisce molto di più. In questo senso l’Italia è, a mio avviso, orfana di un grande movimento identitario e sovranista, CasaPound ambisce a ricoprire quel ruolo? Se si in che modo?
F: Quel posto vuoto lo stiamo già coprendo, stando in mezzo alla gente, battagliando ogni giorno in tutta la Nazione. La crescita del nostro movimento è sotto gli occhi di tutti, presto entreremo in Parlamento. Noi possiamo veramente contrastare la vecchia classe politica, noi siamo veramente pronti a difendere gli italiani. Tutti coloro che oggi si riempiono la bocca di sovranismo e di amore per l’Italia sono quelli che fino a ieri l’hanno venduta ed oltraggiata, sono un grande bluff. Poi non ci sentiamo molto affini al Front National ed all’AFD, che una volta vicini a conquistare un posto in parlamento abbassano la cresta, la nostra forza è anche la coerenza politica ed il non scendere mai a compromessi.
Passando invece alla situazione locale, in Calabria come si muove CasaPound? Che iniziative sta portando avanti? Intende quindi candidarsi alle prossime elezioni amministrative e regionali?
F: CasaPound è presente sul territorio Calabrese già dal 2009. Siamo l’unico movimento che fa politica per 365 giorni l’anno, non soltanto in periodo elettorale e soprattutto non limitandosi a comunicati stampi, chiacchiericcio e social network. Le attività intraprese sono tante: per esempio penso alle raccolte alimentari che facciamo di fronte ai supermercati e che poi distribuiamo a decine di famiglie italiane in difficoltà, oppure al servizio che partirà proprio in questi giorni “Dillo a CasaPound” che si occuperà, tramite un numero di telefono dedicato, di fornire sostegno legale, psicologico ed abitativo per tutti i cittadini italiani in difficoltà. Oltre a queste iniziative sociali ci sono anche vari eventi culturali che organizziamo come riunioni, incontri e presentazioni di libri. Al momento il nostro punto d’aggregazione è un Pub “La Liburna” a Reggio Calabria, che è anche l’attuale sede del movimento, ma dall’anno prossimo ci saranno tante novità positive, buone per noi, magari un po’ meno per gli altri. Ovviamente abbiamo intenzione di concorrere alle prossime elezioni sia regionali che comunali, non dimentichiamoci però il prossimo importante appuntamento, le elezioni Politiche del 2018. Il tempo dello zero virgola è finito, siamo pronti a lanciare l’assalto alla percentuale utile per entrare in Parlamento, e sono convinto che la gente abbia oramai capito che stiamo davvero dalla parte del popolo.
E’ innegabile come l’argomento con cui cercano di squalificare forze etichettate come “neo-fasciste” è appunto il vostro riferimento al Fascismo e l’uso della violenza, come pensa di controbattere a queste accuse che spesso vengono mosse al movimento?
F: Mi vorrebbe far pensare che c’è ancora qualcuno che crede a questa favola? Dove il vero problema di questa nazione è il nostro riferimento al Fascismo o l’uso della violenza che comunque avviene soltanto per difendere la nostra agibilità politica contro chi intende negarla? E’ solo un modo più veloce per intaccare le menti più assopite. Per fargli credere che i “cattivi” siamo noi. Ma ormai questo trucchetto non funziona più. E come dicevo prima, la gente inizia a capire chi è realmente dalla parte degli italiani. Il riferimento che spaventa Fiano, la Boldrini & co. è un altro, ed è quello che Simone di Stefano ha detto ad Ostia durante il suo discorso: “Noi vogliamo il lavoro! Non vogliamo le paghette, non vogliamo le mance, non vogliamo i redditi di cittadinanza dei 5 stelle, non vogliamo che qualcuno ci metta 80 euro in tasca! Noi vogliamo andare a lavorare, vogliamo alzarci la mattina e sentirci utili per questa nazione, per la nostra famiglia, per i nostri figli. Questo è lo spirito di CasaPound. Non vogliamo convertire le persone ad un’idea o un’ideologia, CasaPound vuole soltanto riunire il popolo attorno al tricolore, a quello che rappresenta: la nostra storia, i nostri nonni e il loro sacrificio. E non facciamo distinzione fra destra sinistra e centro, perché a CasaPound può aderire chiunque, bisogna solo amare la nazione, riunirci per un obiettivo comune, verso un unico destino. Siamo aperti a tutti.
Christian Carbone