Leggendo alcuni articoli su Facebook mi sono imbattuta in alcune righe scritte da un caro amico e compaesano, maestro d’arte, Adriano fida, il quale proprio attraverso un post ha commentato l’arrivo di Giulio Golia, inviato e giornalista delle Iene, a Rosarno e San Ferdinando: “So che nella mia cittadina, Rosarno, c’è Giulio Golia per un servizio delle Iene, so già che verremmo accusati per gli eventi accaduti in passato sulla rivolta degli extracomunitari infangando il nome di tutti i miei concittadini, buoni e brutti, senza suddividere la categoria. Quel periodo dovevo fare una mostra qui a Roma e mi fu vietata proprio per la mia provenienza e di conseguenza ritenuto razzista, ho visto locali dove vi era scritto “vietato entrare cani e rosarnesi”. Se Giulio è ancora a Rosarno ricordategli da parte mia che è venuto alla mostra di un rosarnese al MACRO a Roma (in foto) dove si è parlato solo di bello e di cultura e nel servizio di raccontare con onestà l’attuale situazione dove vede la maggioranza di cittadini medmei che lottano per la giustizia e per la civiltà di un paese ferito e abbandonato dallo Stato Italiano.” Indignata e soprattutto incredula di quanto letto, ho contattato telefonicamente il nostro Artista per chiedere spiegazioni in merito, e soprattutto su quanto accaduto all’epoca dei fatti, quando Adriano conseguentemente al periodo della rivolta, non poté più fare la sua mostra data la “provenienza scomoda” . “ Ci tengo a precisare che quanto riportato sui social, è ahimè, realmente accaduto. Quel periodo come già detto mi è stata negata la possibilità di esporre le mie opere, di fare la mia mostra. La gallerista mi spiegò infatti che sarei stato preso di mira o boicottato. Nello stesso periodo la cosa che però mi scioccò maggiormente furono alcuni cartelli esposti tra bar, locali ed alberghi, cartelli discriminatori e offensivi :VIETATO L’INGRESSO AI CANI E ROSARNESI” . Adriano prosegue il suo racconto illuminandomi anche sullo stato d’animo. “Era diventato difficile persino uscire di casa, non scherzo. Purtroppo ho conosciuto tanta gente con pregiudizi. Noi, io, eravamo Rosarnesi, e quindi razzisti, ciò che venne riportato dai media nazionali, fu preso alla lettera e come sempre fu fatta di tutta l’erba un fascio, proprio per questo ho voluto sottolineare su Facebook il mio incontro con Golia, affinchè forse possa leggere le mie parole e magari ricordarsi di ciò di cui abbiamo parlato, con la speranza che possa farlo anche nel suo nuovo servizio, narrando con onestà l’attuale situazione in cui la maggior parte dei cittadini medmei lotta per la giustizia e per la civiltà di un paese ferito e abbandonato dallo Stato Italiano”. Ci auguriamo anche noi questa volta, a differenza delle altre, in cui Rosarno è stato dipinto come il solito paese ignorante e razzista, che venga riportato il reale problema del nostro territorio e non le parole di un gruppo ristretto di individui.
Giada Zurzolo