La notte non fa più paura” approda ai prestigiosi David di Donatello. Il film, dedicato al drammatico terremoto che scosse l’Emilia nel 2012, è stato inserito nella lista dei finalisti del più importante premio cinematografico italiano. Un successo straordinario, che gratifica le capacità di scrittura e di recitazione dell’attore professionista Walter Cordopatri, autore e interprete della pellicola.
“La notte non fa più paura” è un’opera prima di Marco Cassini, nata in forma indipendente e finanziata anche grazie al contributo di privati. Costato solamente 30mila euro, il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio come “Miglior film” in occasione dei festival indipendenti Social World Film Festival, Valdarno Cinema Fedic e Napoli Cultural Classic. Viene trasmesso da Sky Cinema nel maggio 2017 ed ha ricevuto una “Segnalazione speciale” in occasione dei Nastri d’argento. Adesso la candidatura ai David di Donatello.
Il ruolo centrale del reggino Walter Cordopatri nella scrittura e nell’interpretazione di “Giulio” sposta un pezzo significativo di questo successo nazionale in Calabria. Quella stessa Calabria che affiora dalla trama della pellicola e disegna un quadro innovativo dentro il quale leggere la vita del Paese. “Dentro questo film ci sono tante storie intrecciate tra loro – afferma l’attore e sceneggiatore – e molte di queste fotografano un’Italia di emigrazioni, incontri ed integrazioni. Il caso del terremoto emiliano è il baricentro di una vicenda più ampia, dentro il quale rintracciare sfumature di un’attualità ancora tutta da capire. Questo aspetto è stato colto da tanti addetti ai lavori ma, soprattutto, dalle persone comuni”.
“Il bello di questa esperienza –spiega Walter Cordopatri – sta tutto nella complessa semplicità con cui si è arrivati al prodotto finito. Con Marco Cassini e Stefano Muroniabbiamo lavorato ad una storia che fosse il più possibile uno specchio di quello che era accaduto in Emilia Romagna nel 2012. Abbiamo investito le nostre energie in una pagina di storia italiana che nessuno ha voluto raccontare e lo abbiamo fatto a partire dalle ferite profonde rimaste sulla pelle e nella memoria dei cittadini, dei lavoratori, delle strutture. Non a caso questo è stato identificato come il film della gente. La candidatura ai David di Donatello premia la tenacia e la qualità di un progetto indipendente costato solo 30mila euro e finanziato soprattutto da una professoressa di lettere della provincia di Ferrara. Il cinema può regalare anche questo tipo di esperienza, proiettando la qualità delle idee su palcoscenici impensabili”.